I nostri 4 pastori emeriti - Unsere 4 Pfarrer im Ruhestand


In questa versione provvisoria, abbiamo mantenuto il testo originale del capitolo "PASTORE - PFARRER". Sarà aggiornato e adeguato ad un capitolo storico quanto prima. 

In dieser provisorischen Fassung haben wir den bisherigen Text unseres Kapitels "PASTORE - PFARRER" übernommen. So bald wie möglich wird es aktualisiert und als Geschichtskapitel umformuliert. 


Pastore Heiner Abbas Bludau (2010 - 2022)


Sono Heiner Bludau, pastore luterano d’origine tedesca. Nato però 60 anni fa’ a Bagdad / Iraq,  luogo che purtroppo non mi ha lasciato nessun ricordo personale, ma in compenso un grande desiderio e curiosità di vedere e capire come vive la gente in altri paesi. Cresciuto vicino a Monaco di Baviera, ho cominciato studiare la teologia romano-cattolica a Friburgo; ma dopo pochi mesi ho smesso lo studio per la provare a vivere secondo il sermone della montagna di Gesù invece di analizzarlo filologicamente. Ho fatto un volontariato sociale con l’associazione tedesca “Aktion Sühnezeichen-Friedensdienste” (azione segno della riconciliazione – servizio per la pace) in Israele e poi un apprendistato per diventare muratore. In un altro progetto sociale-pacifico ho incontrato Annette e ci siamo sposati. Ho ripreso lo studio – questa volta della teologia luterana a Göttingen – e sono diventato pastore. Dopo il crollo del muro, la famiglia (nel frattempo con due bambine) si è trasferita nella Germania dell’Est, dove siamo rimasti fino al trasloco in Italia nel 2010.



Pfarrer Heiner Abbas Bludau (2010 - 2022)


Ich heiße Heiner Bludau und bin deutscher lutherischer Pfarrer. Geboren bin ich allerdings vor 60 Jahren in Bagdad/Irak, ein Ort, mit dem ich leider keine persönliche Erinnerung verbindet, der mir aber zum Ausgleich einen großen Wunsch und eine große Neugierde in die Wiege gelegt hat, zu sehen und verstehen, wie Menschen in anderen Ländern leben. Aufgewachsen bin ich bei München, in Freiburg nahm ich zunächst ein Studium der römisch-katholischen Theologie auf, um nach wenigen Monaten das Studium zu unterbrechen, um lieber auszuprobieren, wie eine praktische Umsetzung der Bergpredigt aussehen könnte, statt diese philologisch zu untersuchen. Ich habe ein freiwilliges soziales Jahr bei “Aktion Sühnezeichen-Friedensdienste” in Israel absolviert und schließlich eine Mauerlehre gemacht. Bei einem anderen sozialen Friedensprojekt lernte ich Annette kennen und wir heirateten bald darauf. Ich nahm das Theologie-Studium wieder auf, dieses Mal allerdings Lutherische Theologie in Göttingen, und bin Pastor geworden. Nach dem Mauerfall zog die inzwischen vergrößerte Familie (zwei Töchter waren hinzugekommen) nach Ostdeutschland, wo wir bis zu unserem Umzug nach Italien 2010 blieben.


Quali sono i miei accenti?


Quello cui tengo maggiormente è il contatto con le persone. Purtroppo, da quando sono stato eletto Decano della CELI nel 2014, devo trascorrere molto tempo alla scrivania e viaggiando. Va detto che ricevo un grande sostegno da parte della Comunità. In linea di massima trovo positivo che anche in veste di Decano rimanga comunque pastore di una comunità – rafforza una posizione “terra terra”. Qui a Torino mi piace scoprire assieme ad altri sempre nuovi modi per vivere la nostra fede con gioia, rinnovando a vicenda la nostra esperienza che ciò facilita l’affrontare la vita quotidiana.


Welche Schwerpunkte setze ich?


Am wichtigsten ist mir der Kontakt mit den Menschen. Leider muss ich – seit ich 2014 zum Dekan der ELKI gewählt worden bin – sehr viel am Schreibtisch sitzen und reisen. Aber ich erfahre auch viel Unterstützung in der Gemeinde. Grundsätzlich finde ich es gut, dass ich als Dekan auch Gemeindepfarrer bin – das verstärkt die „Bodenhaftung“. Ich möchte hier vor Ort mit anderen zusammen immer wieder neu herausfinden, wie wir unseren Glauben fröhlich leben können und dabei gemeinsam die Erfahrung erneuern, dass dadurch die Bewältigung des Alltags leichter wird.



Cosa ho già fatto che cosa rimane da fare?


La nostra piccola comunità ha oramai trovato la sua collocazione tra le altre chiese di Torino: ci sono dei buoni contatti, una bella cooperazione con le altre chiese protestanti (culti in comune, progetti culturali e sociali), ma anche con comunità e istituzioni cattoliche-romane. Dal fatto che con i nostri culti per molti anni siamo stati ospiti dei francescani nella loro Chiesa Sant'Antonio da Padova, si è sviluppata un'ecumene quotidiana meravigliosa. È il nostro intento e desiderio, continuare quest'esperienza anche da ospiti nella Chiesa di San Francesco d'Assisi, che a sua volta fa parte della Comunità del Duomo. Inoltre partecipiamo ad altre iniziative ecumeniche. A volte abbiamo anche qualche contatto amichevole con le chiese ortodosse.     

Per il futuro dovremo badare alla crescita della nostra Comunità. A lungo andare, potrà soltanto sopravvivere se troviamo abbastanza gente che possa impegnarsi da noi. È quindi essenziale sapere cosa si aspettano da noi e dalla nostra comunità le persone che si interessano per noi.


Welche Ziele habe ich schon erreicht und was bleibt zu tun?


Unsere kleine Gemeinde hat in den vergangenen Jahren ihren Platz zwischen den anderen Kirchen in Turin gefunden: Es gibt gute Kontakte und gute Zusammenarbeit mit anderen protestantischen Kirchen (gemeinsame Gottesdienste, kulturelle und soziale Projekte) aber ebenso auch mit römisch-katholischen Gemeinden und Institutionen. Aus der Tatsache, dass wir mit unseren Gottesdiensten über lange Jahre Gäste der Franziskaner in der Kirche Sant'Antonio da Padova waren, hat sich eine wunderbare Alltags-Ökumene entwickelt. Die wollen wir nun als Gäste in der Kirche San Francesco d'Assisi auch in Verbindung mit der Domgemeinde fortsetzen. Darüber hinaus arbeiten wir in anderen ökumenischen Initiativen mit. Manchmal haben wir auch freundschaftlichen Kontakt zu orthodoxen Kirchen.   

In Zukunft werden wir verstärkt darauf achten müssen, dass unsere Gemeinde wächst. Auf Dauer wird sie nur überleben können, wenn sich genügend Menschen beteiligen. Es ist deshalb wichtig zu erfahren, was sich Menschen, die sich für uns interessieren, von uns und bei uns  erwarten.


Quando il pastore gioca fuori casa...

Unser Pfarrer kümmert sich nicht nur um die Gemeinde...


Capita che il nostro pastore venga chiamato a rappresentare la comunità o la chiesa in convegni, giornate studio, conferenze. Qui di seguito trovate esempi per interventi fuori casa. 

Es kommt häufiger vor, dass unser Pfarrer die Gemeinde oder die Landeskirche bei Tagungen, Studientagen, Konferenzen und so weiter vertritt. Hier finden Sie ein paar dokumentierte Beispiele für solche Einsätze: 


Un po’ di storia


Heiner Bludau è il primo pastore a tempo pieno della nostra Comunità. È stato preceduto da tre pastori emeriti che hanno accompagnato il nostro progetto di evangelizzazione passo dopo passo verso la fondazione di una Comunità autonoma che è stata poi accolta dalla CELI a maggio 2009.

Tre pastori emeriti, tre buoni motivi per dire Grazie!


Ein wenig Geschichte


Heiner Bludau ist der erste Hauptamtliche Pfarrer unserer Gemeinde. Vor ihm hatten wir drei Ruhestandspfarrer, die unser Gemeindegründungsprojekt Schritt für Schritt auf dem Weg zur selbständigen Gemeinde begleitet haben, die dann im Mai 2009 in die ELKI aufgenommen wurde

Drei Ruhestandspfarrer, drei gute Gründe, um Danke! zu sagen!



Thomas E. Fuchs (2009-2010)


Con il Pastore Fuchs, la neo-accolta Comunità CELI è stata preparata alla fase successiva: il passaggio al primo pastore a tempo pieno.   Thomas Fuchs ci ha assistiti nella formulazione del profilo della Comunità e dei requisiti per il nostro candidato pastore da diffondere tramite la EKD tedesca.  

Thomas E. Fuchs
Thomas E. Fuchs

Mit Pastor Fuchs wurde die frisch in die ELKI aufgenommene Gemeinde auf die nächste Phase eingestimmt: der Übergang von den Ruheständlern zum ersten hauptamtlichen Pfarrer.

Thomas Fuchs half uns bei der Formulierung des Gemeindeprofils und des Anforderungsprofils für potentielle Pfarrkandidaten.


Oltre alla parte burocratica ha provveduto a un ottimo passaggio di consegne per il suo successore. Ha visitato diverse potenziali dimore per il pastore e i locali della Comunità, modernizzato i mezzi di comunicazione e preparato il trasloco dell’ufficio da Via Moretta in Via Torricelli a elezioni avvenute. 

Er kümmerte sich nicht nur um den dabei notwendigen bürokratischen Aufwand, sondern sorgte auch für eine optimale Amtsübergabe. So  besichtigte er etwa diverse Immobilienobjekte, um für seinen Nachfolger eine geeignete Pfarrwohnung und für die Gemeinde passende Räumlichkeiten zu finden. Er  kümmerte sich um eine Modernisierung der Kommunikationsmittel und bereitete nach der Pfarrwahl den Umzug von der Via Moretta in die Via Torricelli vor.



Helmut Frost (dal 2007 al 2009)


Con il Pastore Frost, abbiamo continuato il nostro percorso verso l’accoglienza nella CELI.

Il primo tentativo fallito ci ha fatto prendere coscienza del nostro profilo, rafforzare la nostra volontà di superare il livello da «progetto di evangelizzazione», elaborare un piano vincente per aumentare il numero di membri iscritti e farci conoscere sempre di più. 

Helmut Frost
Helmut Frost

Mit Pastor Frost führten wir unseren Weg in Richtung Aufnahme in die Landeskirche ELKI fort. Nach dem ersten Fehlstart entwickelten wir unser Gemeindeprofil und verfolgten systematischer als bisher unser Ziel, aus der Phase als Gemeindegründungsprojekt herauszuwachsen.  


Alla fine del suo incarico, l’obiettivo è stato raggiunto. Helmut Frost ha introdotto dal suo precedente incarico a Bilbao un gruppo unico nel suo genere nel mondo luterano italiano: lo Txoko. Con il suo aiuto, abbiamo composto un team redazionale per creare un notiziario sempre più ampio e vario.

So entwarfen einen Plan, um neue Mitglieder zu gewinnen und den Bekanntheitsgrad der Gemeinde zu erhöhen. Am Ende seiner Amtszeit wurde dieses Ziel erreicht. Aus seinem vorherigen Auslandseinsatz in Bilbao brachte Helmut Frost eine in der lutherischen Gemeindelandschaft in Italien einmalige Gruppenform mit, den Txoko. Mit Helmut Frosts Hilfe wurde ein Redaktionsteam gebildet, mit dem der Gemeindebrief immer umfangreicher und vielfältiger werden konnte.



Götz Boshamer (dal 2004 al 2007)


Con il Pastore Boshamer, il nostro gruppo torinese ha iniziato a sentirsi una Comunità. Con ampia esperienza nella diaspora della ex-DDR dove la chiesa evangelica si prestava per sperimentare strutture democratiche ben prima della caduta del Muro, Götz Boshamer puntava molto sui contatti personali e sulla formazione teologica a portata dei laici interessati. 

Götz Boshamer
Götz Boshamer

Mit seiner langjährigen Diaspora-Erfahrung in der ehemaligen DDR, wo die evangelische Kirche sich anbot, schon lange vor dem Mauerfall demokratische Strukturen zu erproben, setzte Götz Boshamer stark auf die persönlichen Kontakte und auf die theologische Bildung interessierter Laien auf einem verständlichen Niveau. 


Durante la sua carica, abbiamo fondato la Comunità Evangelica Luterana di Torino con tanto di Statuto, il primo passo verso l’accoglienza nella CELI a pieno titolo.

Während seiner Amtszeit haben wir die Evangelisch-Lutherische Gemeinde Turin samt erster Satzung gegründet und damit den ersten Schritt in Richtung Anerkennung durch die ELKI getan.



Götz Boshamer*9 agosto 1933 † 12 marzo 2023


La scienza continua a confermare l‘essenziale importanza dei primi tre anni nella vita di un essere umano. Sarà così anche per una Comunità? 

Nel 2003, il Decano nominò per il nostro progetto di Evangelizzazione torinese un primo Consiglio e nella primavera del 2004 si presentarono tre candidati pastori emeriti per la sede pastorale. All‘epoca, la sottoscritta non aveva ancora una carica, ma il Consiglio mi chiese se non avessi magari piacere di far vedere a ogni candidato provveniente dalla Germania la mia città elettiva Torino, finendo il giro nell‘alloggio ammobiliato in Via Moretta che la Comunità in erba intendeva affittare. Ogni passeggiata seguiva un percorso diverso, così come la conversazione con ciascun candidato strada facendo. 

Toccava al Consiglio decidere a chi affidare il progetto ed ero lieta di ricevere la chiamata di Ulrike Merkel che voleva includere nel processo decisionale anche le mie impressioni. 

Anche se, in linea di massima, avrei visto bene ognuno dei tre candidati per Torino, «a pelle» condividevo la stessa preferenza delle donne del Consiglio, per il candidato più anziano, ma comunque più arzillo: Götz Boshamer. 

Fu l’inizio di una serie di «prime volte». Per la prima volta, un curatore d‘anime evangelico poteva concentrarsi al 100 per cento su noi torinesi più o meno d‘adozione. Durante il momento conviviale dopo l‘insediamento del Pastore Boshamer, sabato, 18.9.2004, la redattrice della rivista Miteinander (Insieme) mi incaricò a scrivere un articolo sull‘evento storico. Cito qualche brano dell‘articolo originale tedesco, tradotto ad hoc per voi: 

 

«Il Pastore Boshamer ci spiegò, attingendo alla sua esperienza personale, il cammino verso e la lotta quotidiana per l‘umiltà, definita come la disponibilità di sottomettersi alla volontà di Dio. Per sua fortuna, aveva incontrato persone che in modo esemplare vivevano l‘umiltà come una forma di resistenza nei confronti di sistemi totalitari. A noi presenti augurava sia tale coraggio e insistenza, sia la capacità di riconoscere il diavolo malgrado le sue parole lusinghiere. Per me, come probabilmente per la maggior parte degli altri presenti al culto, fu la prima volta che ho partecipato all‘insediamento di un pastore. [...] Un momento toccante.»

 

Almeno altrettanto commovente è stato assistere al primo Culto per la Vigilia di Natale in lingua tedesca dal mio trasferimento a Torino. Come avevo fatto a sopravvivere ben 11 anni senza gli amati inni tradizionali? 

Sempre entusiasmanti: le nuove Serate Tedesche che ci proponeva il Pastore in Via Moretta. Quante cose abbiamo imparato, non soltanto della Bibbia, ma tanto anche della recente storia tedesca, vista dall‘altra parte del Muro! All‘Ovest eravamo abituati alla Chiesa come veneranda istituzione dalla mobilità di un transatlantico, mentre nella diaspora dell‘Est pare che le Comunità offrivano piccole isole felici fatte di partecipazione ai processi decisionali e strutture democratiche, quindi ottime palestre per generazioni di futuri politici. Nella Sassonia-Anhalt, 

Götz Boshamer aveva organizzato per i membri della sua Comunità dei «tempi di armamento» che impiegavano approfonditi studi biblici come base per ragionamenti plausibili e riusciti nei confronti delle autorità statali. 

Le Serate Tedesche, ovviamente, non si limitavano alla DDR e il Pastore Boshamer badava sempre a lasciare la parola a tutti i partecipanti senza mai perdere l‘occasione per ridere insieme. 

A fine 2006 fu il momento per un‘altra prima: la prima fondazione di una Comunità per acclamazione! 

Goethe scriveva: I bambini hanno bisogno di radici e di ali. Se consideriamo la nostra Comunità come un bambino, Götz Boshamer ci ha conferito di sicuro entrambe. Con le numerose visite domiciliari, i culti per tutti, i primi gruppi che si incontravano a intervalli regolari (dal gruppo a gattoni fino alla serata tedesca)... pian piano, il progetto di evangelizzazione veniva percepito sempre di più come una «vera» Comunità con le prime tenere radici. Ognuno/a di noi trovava dal pastore orecchie aperte e veniva incoraggiato/a a contribuire con le proprie necessità e i propri talenti in modo da superare noi stessi. Con queste ali è stato possibile far crescere la Comunità. 

In ogni caso, per questi tre anni determinanti della nostra «infanzia» da Comunità luterana, rimarremo sempre infinitamente grati al nostro «Padre fondatore». In data 12 marzo 2023, all‘età di 89 anni, ha iniziato il suo viaggio verso la vita eterna. 

Sabine Wolters

 

Ulrike Merkel in occasione della morte di Götz Boshamer: 

«La notizia mi colpisce nel profondo. Circa un mese fa ci ho parlato al telefono. Allora, con i suoi 89 anni, sembrava in forma come altri a 70. Ogni telefonata era un concentrato di 10 minuti tra profondissima riflessione teologica, un commento della politica attuale, benevolo interesse per la mia vita, saggezza di vita senza nessun tipo di amarezza e piuttosto intrinsica di senso dell‘umorismo. Per me, proprio una persona straordinaria.»


Götz Boshamer*9. August 1933 † 12. März 2023


Immer wieder bestätigt die Wissenschaft, dass die ersten drei Jahre im Leben eines Menschen die entscheidenden seien. Gilt dies auch für eine Gemeinde? 

Unser Gemeindegründungsprojekt in Turin bekam 2003 einen damals vom Dekan ernannten Gemeinderat und hatte im Frühjahr 2004 erstmalig die Wahl zwischen drei Kandidaten für die erste Pfarrstelle für einen Ruheständler. Ich gehörte damals noch nicht zum Gemeinderat, wurde aber angesprochen, ob ich nicht Lust hätte, an unterschiedlichen Terminen jedem der drei Kandidaten aus Deutschland meine Wahlheimat Turin und die anzumietende möblierte Wohnung in der Via Moretta zu zeigen. Jeder dieser Spaziergänge verlief komplett anders als die anderen beiden, die Gespräche verliefen ebenfalls unterschiedlich, da „ergebnisoffen“. 

Als der Gemeinderat dann entscheiden sollte, welcher Kandidat das Rennen machen würde, freute ich mich sehr über Ulrike Merkels Anruf, mit dem sie auch meine Eindrücke in die Entscheidungsfindung einbeziehen wollte. Obwohl ich mir prinzipiell alle drei Kandidaten für Turin vorstellen konnte, tendierte ich doch, wie die Frauen des Gemeinderats, zum ältesten, aber auch fidelsten Bewerber, Götz Boshamer. 

 

Es begann eine Reihe von „ersten Malen“. Erstmalig  durfte sich ein evangelischer  Seelsorger komplett auf uns (Wahl)Turinerinnen konzentrieren. Im Anschluss an seine Amtseinführung am Samstag, den 18. September 2004, regte die Frau unseres Dekans Astfalk an, dass ich den Rückblick für die ELKI-Zeitschrift „Miteinander“ verfassen sollte. Dort schrieb ich:

 

„Pfarrer Boshamer (Ost) erklärte uns aus persönlicher Erfahrung heraus den Weg zur und das tägliche Ringen um die Demut als die Bereitschaft, sich Gottes Willen zu unterwerfen. Er selbst hatte das Glück, leuchtende Beispiele für Demut als Form des Widerstands gegen totalitäre Systeme vor Augen zu haben und wünschte uns allen solchen Mut und Beharrlichkeit sowie die Fähigkeit, den nunmehr zum Schmeichler gewordenen Teufel überhaupt erkennen zu können. Für mich, wie wahrscheinlich auch für die meisten anderen Gottesdienstteilnehmer, war es das erste Mal, dass ich an der Amtseinführung eines Pastors teilnahm [...]. Es war ein ergreifender Moment.“

 

Mindestens ebenso ergreifend fand ich dann den ersten lutherischen Gottesdienst zum Heiligabend in deutscher Sprache seit meinem Umzug nach Turin. Wie hatte ich die 11 Jahre ohne „O du fröhliche“ bloß überstanden? 

Ebenfalls begeisternd: die neuen Gesprächsabende in deutscher Sprache. Wir alle lernten viel dazu, sowohl theologisch als auch über die jüngere deutsche Geschichte, von der anderen Seite der Mauer aus betrachtet. Statt einer etwas schwerfällig daherkommenden Amtskirche in Westdeutschland boten die Gemeinden in Ostdeutschland offensichtlich gerade aus 

der Diaspora heraus Mitbestimmung, Gestaltungsfreiräume und demokratische Strukturen, in denen künftige Politikergenerationen für später üben konnten. In Sachsen-Anhalt organisierte Götz Boshamer für seine Gemeindemitglieder regelmäßige „Rüstzeiten“, 

bei denen Bibelstudien für Laien als Grundlage für gelingende Argumentationen gegenüber der staatlichen Obrigkeit dienten. Es ging aber bei den Gesprächskreisen durchaus nicht nur 

um die DDR, und Pastor Boshamer sorgte zudem stets dafür, dass alle Anwesenden zu Wort kamen und es immer genug zu Lachen gab. 

Ende November 2006 stand eine weitere Premiere an: die erste Gemeindegründung per Akklamation! Goethe hat einmal geschrieben: Kinder brauchen Wurzeln und Flügel. Wenn wir unsere Gemeinde als „Kind“ betrachten, dann hat Götz Boshamer uns beide mit auf den Weg gegeben. 

Durch zahlreiche Hausbesuche, Gottesdienste für alle, erste regelmäßige Gruppenangebote (von der Krabbelgruppe bis zum Gesprächskreis)… fühlte sich das Gemeindegründungsprojekt zunehmend wie eine „echte“ Gemeinde mit ersten zarten Wurzeln an. Jede und jeder Einzelne fand bei ihm ein offenes Ohr und wurde angeregt, sich mit den eigenen Bedürfnissen und Talenten einzubringen, um über sich selbst hinauszuwachsen. Mit diesen Flügeln konnte 

es gelingen, die Gemeinde wachsen und gedeihen zu lassen. 

Für diese drei entscheidenden Jahre unserer „Kindheit“ als lutherische Gemeinde sind wir jedenfalls unserem „Gründungsvater“ unendlich dankbar. Er selbst trat am 12. März 2023 im Alter von 89 Jahren die Reise ins ewige Leben an.

Sabine Wolters

 

Ulrike Merkel zum Tod Götz Boshamers: 

„Das trifft mich sehr. Habe vor circa einem Monat mit ihm telefoniert. Da schien er mir mit seinen 89 Jahren fit wie andere mit 70. Jedes Telefonat war ein 10minütiges Konzentrat von tiefer theologischer Reflektion, Kommentar zur Tagespolitik, warmer Anteilnahme an meinem Leben, Lebensweisheit ohne jegliche Verbissenheit, sondern gespickt mit Humor. Für mich wirklich ein außergewöhnlicher Mensch.”


Posizione e durata della carica


Il Pastore è automaticamente membro del Consiglio di Chiesa. La sua carica è di 6 anni, prolungabili di ulteriori 3 anni in caso di rielezione (Assemblea della Comunità). Assumendo un’alta carica nell’ambito della nostra Chiesa a livello nazionale, è possibile un ulteriore prolungamento della carica di 3 anni.


Pfarrstelle und Amtszeit


Der Pfarrer ist automatisch Mitglied des Gemeinderats. Seine Amtszeit dauert 6 Jahre, im Falle der Wiederwahl durch die Gemeindeversammlung ist eine Verlängerung um 3 Jahre möglich. Bei Übernahme eines landeskirchlichen Amtes kann die Amtszeit um weitere 3 Jahre verlängert werden.



Foto: Sabine Wolters