3° Seminario sulla Riforma – Reformationsseminar 3

A Torino, ben prima dell’avvio ufficiale ai festeggiamenti per i 500 anni della Riforma Protestante, il Centro Evangelico di Cultura Arturo Pascal ha organizzato un ciclo di 5 incontri (4 seminari e una tavola rotonda) sull’attualità della Riforma. Si rivolge soprattutto agli insegnanti delle scuole medie e superiori, ma è aperta a tutti. 

In Turin begann die Einstimmung auf das Reformationsjubiläum 2017 bereits Anfang 2016. Das Centro Evangelico di cultura Arturo Pascal organisierte in Zusammenarbeit mit diversen evangelischen Kirchen in Turin ein Seminar über fünf Nachmittage (vier davon mit jeweils zwei Vorträgen, die Abschlussveranstaltung eine Podiumsdiskussion) zum Thema Aktualität der Reformation. Zielgruppe waren zunächst Lehrerinnen und Lehrer der Mittel- und Oberstufen, die mit dem Seminar eine anerkannte Fortbildungsmöglichkeit geboten bekamen, aber insgesamt stand die Veranstaltungsreihe allen Interessierten offen.



Quando e dove?

Wann und wo?


Martedì 1° marzo 2016  ore 15 – 18

Dienstag, 1. März 2016 15 bis 18 Uhr

Liceo Classico

Massimo d’Azeglio

Via Parini 8

Torino



Argomenti e relatori

Themen und Redner



Protestantesimo e filosofia  

Protestantismus und Philosophie 

prof. Pawl Gajewski, Facoltà Valdese di Teologia di Roma  - Waldenserfakultät, Rom 

 L’etica della responsabilità 

Die Ethik der Verantwortung

prof. Fulvio Ferrario, Facoltà Valdese di Roma - Waldenserfakultät, Rom


Protestantesimo e filosofia


prof. Pawl Gajewski

Facoltà Valdese di Teologia di Roma


Solo alcuni accenni ad una relazione che inevitabilmente è stata la più complessa delle 8 proposte durante il Seminario.

Prof. Gajewski parte per la definzione del Protestantesimo dalle affermazioni del sociologo francese Jean-Paul Willaime. Il Protestantesimo nasce e si definisce in opposizione al Cattolicesimo. “Il Protestantesimo è un fenomeno sociale culturale che scaturisce da una rivoluzione di natura religiosa.” Insiste sulla bibbia come sola autorità in materia di fede e di vita ecclesiale.Tende al fondamentalismo, ma nello stesso tempo, per la sua insistenza sul libero esame e il rifiuto di ogni magistero ecclesiastico, è una forma di liberalismo.

Per definire la filosofia, ricorre a Bernard Williams: La filosofia è una disciplina accademica umanistica fondamentalmente differente dalla scienza per scopi e metodi.

Con l’Illuminismo, la libertà di religione diventa un diritto civile che si lascia rivendicare.

La professione di fede si serve dei metodi della filosofia. Il compito dell’ermeneutica sta nel superamento della tensione tra spiegare e comprendere. Il Protestantesimo offre la libertà di raffrontarsi con tutte le proposte filosofiche senza nessuna filosofia ufficiale.


Die Ethik der Verantwortung


prof. Pawl Gajewski 

Waldenserfakultät, Rom 


[Deutsche Version noch in Arbeit.]


Foto: Sabine Wolters




L’etica della responsabilità

prof. Fulvio Ferrario

Facoltà Valdese di Roma

 


Prof. Ferrario parte dalla Lettera di San Paolo ai Romani 6, 12-23.

Non regni dunque il peccato nel vostro corpo mortale per ubbidire alle sue concupiscenze; e non prestate le vostre membra al preccato, come strumenti d’iniquità; ma presentate voi stessi a Dio, come di morti fatti viventi, e le vostre membra come strumenti di giustizia a Dio; infatti il peccato non avrà più potere su di voi; perché non siete sotto la legge ma sotto la grazia. Che faremo dunque? Peccheremo forse perché non siamo sotto la legge ma sotto la grazia? No di certo! Non sapete voi che se vi offrite a qualcuno come schiavi per ubbidirgli, siete schievi di colui a cui ubbidite: o del peccato che condue alla morte o dell’ubbidienza che conduce alla giustizia? Ma sia ringraziato Dio perché eravate schiavi del peccato ma avete ubbidito di cuore a quella forma d’insegnamento che vi è stata trasmessa; e, liberati dal peccato, siete diventati servi della giustizia. Parlo alla maniera degli uomini, a casua della debolezza della vostra carne; poiché, come già prestaste le vostre membra a servizio dell’impurità e dell’iniquitià per commettere l’iniquità, così prestate ora le vostre membra a servizio della giustzia per la santificazione. Perché quando eravate liberi riguardo alla giustizia. quale frutto dinque avevate allora? Di queste cose ora vi vergognate, poiché la loro fine è la morte. Ma ora, liberati dal peccato e fatti servi di Dio, avete per frutto la vostra santificazione e per fine la vita eterna; perché il salario del peccato è la morte, ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore.

 

Dunque, la libertà nella condizione umana è relativa, non si tratta di una libertà assoluta, ma rispetto a qualcosa o qualcuno. La forza di Cristo è la Giustizia (Giustificazione) che porta dal campo di forza del peccato a quello della Giustzia. Nessuno è autonomo, si è sempre liberi dall’uno e sottomessi all’altro, tutti gli esseri umani sono legati e governati da eteronomia umana. La libertà in questo senso diventa la schiavitù della Giustizia, il rapporto con Cristo, vivere la Fede.

Secondo Lutero nello scritto De servo arbitrio, l’essere umano è come una cavalcatura somaro, qualcuno lo guida sempre. Se si è “cavalcati” da Dio, dona autenticità. La libertà è sempre (solo) apparente e porta conseguentemente al servizio di Dio. Chi è libero dai condizionamenti, può investire le sue energie nel servizio al prossimo. “Cristo non ti porta in sagrestia, ma nel mondo”. Il Cristiano è libero signore e servo di tutti.

 

Anche a secoli di distanza da San Paolo e Lutero, noi Europei possiamo chiederci se siamo veramente “liberi”/”autonomi” o influenzati e guidati da forze che ci condizionano nel subconscio.

La libertà è collocata in un campo di relazioni, non è autogenerata, si declina come modalità, come istituzioni in rapporto con l’altro.

 

Secondo Max Weber, la politica ha bisogno della responsabilità, non parte da un principio, ma pensa alle conseguenze delle proprie azioni. Bonhoeffer vede il Sermone della Montagna come un’antologia di principi. Chi è dentro la realtà deve agire, mettersi in relazione. Non bastano i principi, bisogna prendere delle decisioni e delle responsabilità. Alla fine, sarà sempre Dio ad avere l’ultima parola, a volte l’azione responsabile significa rischiare la propria vita, ma quando è il momento, bisogna mettersi in mani più grandi delle nostre.


Foto: Sabine Wolters


Die Ethik der Verantwortung

Prof. Fulvio Ferrario

Waldenserfakultät, Rom


[Deutsche Übersetzung noch in Arbeit]