2° Seminario sulla Riforma – Reformationsseminar 2

A Torino, ben prima dell’avvio ufficiale ai festeggiamenti per i 500 anni della Riforma Protestante, il Centro Evangelico di Cultura Arturo Pascal ha organizzato un ciclo di 5 incontri (4 seminari e una tavola rotonda) sull’attualità della Riforma. Si rivolge soprattutto agli insegnanti delle scuole medie e superiori, ma è aperta a tutti. 

In Turin begann die Einstimmung auf das Reformationsjubiläum 2017 bereits Anfang 2016. Das Centro Evangelico di cultura Arturo Pascal organisierte in Zusammenarbeit mit diversen evangelischen Kirchen in Turin ein Seminar über fünf Nachmittage (vier davon mit jeweils zwei Vorträgen, die Abschlussveranstaltung eine Podiumsdiskussion) zum Thema Aktualität der Reformation. Zielgruppe waren zunächst Lehrerinnen und Lehrer der Mittel- und Oberstufen, die mit dem Seminar eine anerkannte Fortbildungsmöglichkeit geboten bekamen, aber insgesamt stand die Veranstaltungsreihe allen Interessierten offen.



Quando e dove?

Wann und wo?


Martedì 23 febbraio 2016  ore 15 – 18

Dienstag, 23. Februar 2016 15 bis 18 Uhr

Liceo Scientificio

Alessandro Volta

Via Juvarra 14

Torino



Argomenti e relatori

Themen und Redner



Il protestantesimo e la costruzione di una società (1600-1700)  

Protestantismus und der Aufbau einer Gesellschaft (1600-1700) 

prof. Simone Maghenzani, Università di Cambridge - Universität Cambridge 

 Il protestantesimo: una cultura (1800-1900) 

Protestantismus: eine Kultur (1800-1900)

prof. Martin Wallraff, Università di Basilea - Universität Basel


Il protestantesimo e la costruzione di una società

(1600-1700)


prof. Simone Maghenzani

Università di Cambridge


Prof. Maghenzani esordisce con l’affermazione che verso la fine del ‘500 viene meno il mito dell’unità cristiana del Medioevo. Si formano nuove confessioni, viene spezzato il senso di unità religiosa e politica, dato che le confessioni vengono collegati agli stati. Si aggiungono altri elementi di frattura, tra cui la scoperta dell’America.

La risposta alla Riforma è il Concilio di Trento, al quale viene definito il ruolo dei vescovi e imposta come prerogativa la conoscenza del latino.

Cambiano gli strumenti di controllo e di repressione tra le confessioni. Oramai conta di più l’azione / la pratica religiosa della teoria sulla quale si basa, quindi il controllo si riferisce alla prassi (visibile) e non al pensiero.

La curia regis comporta che il Regnante determina la religione del popolo. In alcuni paesi, si creano situazioni aperte, conflittuali che portano alla guerra civile. Tra gli esempi più lampanti: la Francia che praticamente sparisce dalla scena politica europea durante la guerra civile. L’Editto di Nantes del 1598 ha come conseguenza che in alcune località (non a Parigi) si possa celebrare liberamente il rito riformato. Si limita la prassi religiosa, ma si dimostra la tolleranza verso il gruppo.

In Inghilterra, la situazione non si presentava più semplice, infatti anche qui scoppiò una guerra civile. Il sovrano di fatto controllava la chiesa. Il Regno Unito presentava delle minoranze forti e radicali che all’inizio del ‘700 prendono voce. Nel 1642 vince la New Model Army di Oliver Cromwell e per la prima volta in Europa si taglia la testa a un Re (Carlo I Stuart), di seguito alla condanna a opera del Parlamento. Nell’ambito della radicalizzazione si deduce dalla salvezza per sola grazia che la struttura sociale non è data da Dio, ma fatta dagli uomini, quindi si può anche cambiare.

Dopo la Guerra dei Trent’Anni, il popolo tedesco non nè può più delle conseguenze dei conflitti religiosi e territoriali. Il Papa scomunica chi ha firmato la Pace di Vestfalia.

Nei Paesi Passi e in Germania, gli Ughenotti fondano riviste e giornali, inizia il dibattito sull’ateismo. Ci si pone la domanda se un ateo può (comunque) essere un buon cittadino. Nelle riflessioni politiche, si continua il discorso chiedendosi se un monarco che non fa bene il suo lavoro possa essere dismesso.

Con la scoperta dell’America e la fondazione delle 13 colonie britanniche, oltre a nuovi mercati si aprono anche nuove mete per i radicali europei che non riescono a vivere la propria convinzione religiosa in casa.

In Inghilterra, nel 1680 inizia a Restaurazione. La Glorious Revolution porta al potere Guglielmo d’Orange che diventa Re nel 1689 e porta con sé i riformatori olandesi. Riconosce ai singoli determniate libertà.

Dal 1714 / 1717, con la successione hannoveriana, il Monarca deve essere di fede protestante, essendo anche il Governatore della Chiesa di Stato.

Nel ‘700 si osservano due anime: quella dell’impegno sociale, della fede della pietà (pietismo) con le sue piccole chiese e quella del razionalismo illuminato che diventa la religione ufficiale.

Si passa ad una concezione di Stato che fa la quadro del tutto, indipendentemente del credo religioso.


Protestantismus und der Aufbau einer Gesellschaft

(1600-1700)


prof. Simone Maghenzani

Universität Cambridge


Prof. Maghenzani beginnt seinen Vortrag mit der Aussage, dass gegen Ende des 16. Jahrhunderts der mittelalterliche Mythos von der Christlichen Einheit verschwindet. Es bilden sich neue Konfessionen, der Sinn für die religiös-politische Einheit zerbricht, denn die Konfessionen sind staatengebunden. Zu den weiteren trennenden Elementen gehört auch die Entdeckung Amerikas. 

Die Antwort auf die Reformation ist das Konzil von Trient, auf dem die Rolle der Bischöfe definiert wird und Lateinkenntnisse zur Bedingung werden. Die Instrumente zur Kontrolle und Repression ändern sich bei den verschiedenen Konfessionen. Mittlerweile zählt mehr die (sichtbare) Tat und Religionsausübung als die Theorie, auf der diese Praxis beruht, den Gedanken. 

Mit der Curia Regis bestimmt der Herrscher die Religionszugehörigkeit seines Volkes. In einigen Ländern führen offene, konfliktreiche Situationen zu Bürgerkriegen. Das deutlichste Beispiel hierfür: Frankreich, das während des Bürgerkriegs praktisch von der politischen Landkarte Europas verschwindet. Das Edikt von Nantes aus dem Jahre 1598 hat zur Konsequenz, dass in manchen Orten (nicht in Paris) der Gottesdienst mit reformiertem Ritus frei gefeiert werden konnte. Die religiöse Praxis wird eingeschränkt, aber der Gruppe gegenüber wird Toleranz geübt. 

In England sah es auch nicht leichter aus, auch hier brach ein Bürgerkrieg aus. De facto kontrollierte der Herrscher die Kirche. Im Vereinten Königreich gab es starke und radikale Minderheiten, die zu Beginn des 18. Jahrhunderts ihre Stimme erheben. 1642 siegt Oliver Cromwells New Model Army und erstmalig in Europa wird ein König geköpft (Charles I. Stuart), in Ausführung eines vom Parlament ausgesprochenen Urteils. Im Zuge der Radikalisierung wird von der Erlösung durch Gnade abgeleitet, dass der gesellschaftliche Aufbau nicht von Gott geschaffen ist, sondern von den Menschen, weshalb er auch geändert werden kann. 

Nach dem Dreißigjährigen Krieg hat das deutsche Volk die Nase gestrichen voll von den Folgen der Religions- und Eroberungskriege. Der Papst exkommuniziert die Unterzeichner des Westfälischen Friedens. In den Niederlanden und Deutschland gründen die Hugenotten Zeitungen und Zeitschriften, die Debatte über den Atheismus wird angestoßen. Man fragt sich öffentlich, ob ein Atheist (trotzdem) ein guter Bürger sein kann. In der politischen Auseinandersetzung überlegt man, ob ein Monarch, der seine Rolle nicht ausreichend gut ausfüllt, nicht abgesetzt werden könnte. 

Mit der Entdeckung Amerikas und der Gründung der 13 englischen Kolonien eröffnen sich nicht nur neue Märkte, sondern auch neue Ziele für die europäischen Radikalen, die ihre religiösen Überzeugungen in der Heimat nicht ausleben dürfen.  

In England beginnt 1680 die Restauration. Durch die Glorious Revolution gelangt Wilhelm von Oranien an die Macht und wird 1689 zum König gekrönt. Er bringt holländische Reformierte mit und erkennt bestimmte individuelle Freiheiten an. Seit 1714/1717 das Haus von Hannover in England regiert, muss der Monarch protestantischen Glaubens sein, da er gleichzeitig auch das Oberhaupt der anglikanischen Kirche ist. 

Im 18. Jahrhundert sind zwei Richtungen zu beobachten: die des sozialen Engagements, der Barmherzigkeit (Pietismus) mit den kleinen Kirchen und die des aufgeklärten Rationalismus, die zur offiziellen Religion wird. 

Das Staatsverständnis wird umfassender und wird zum Bezugspunkt für alles, unabhängig von der Religionszugehörigkeit. 



Il protestantesimo: una cultura (1800-1900)

prof. Martin Wallraff

Università di Basilea


Prima della relazione vera e propria, prof. Wallraff sensibilizza i presenti sull’argomento a partire dal titolo. Infatti, utilizzando un’altra punteggiatura, il significato e l’accento cambia:

  • Il protestantesimo = una cultura (1800 – 1900). In tal caso, il protestantesimo è una cultura di vita, non si è privi di cultura. Il protestantesimo comporta un’etica che rinvia a Dio, al di fuori dalla natura umana.
  • Il protestantesimo ⇒ una cultura (1800 – 1900), Il protestantesimo segue un’impronta culturale, le espressioni di fede saranno più o meno forti a seconda del contesto.
  • Il protestantesimo – una cultura (1800 – 1900). Il concetto più vicino alla parola composita in tedesco: Kulturprotestantismus che rispecchia una forte relazione tra protestantesimo e cultura, che spicca in particolar modo nell’800.

Prof. Wallraff costruisce il suo intervento attorno a tre tesi:

  1. Il protestantesimo non è soltanto un frutto del ‘500, ma di tutta la sua storia. Per il rapporto tra protestantesimo e cultura l’800 ha un ruolo particolare. Non a caso, aprendo l’innario valdese, si viene a scoprire che la maggior parte degli inni risale all’800, quando la cultura diventa la coscienza di se stessi. La cultura assume il suo significato odierno nell”800. La fioritura culturale borghese rappresenta poi anche un’ipoteca storica, con lo sviluppo del nazionalismo. Le differenze teologiche sono rimaste prevalentemente invariate dall’500, cambia invece la cultura confessionale.
  2. Per descrivere questa relazione non si può prescindere dalla categoria di «nazione». L’800 è il secolo dei grandi nazionalismi europei, ed essi hanno un riflesso non indifferente sulla cultura e sulla religione.
  3. Per quanto riguarda le «culture confessionali», il contrasto tra Italia e Germania non potrebbe essere più forte. Non si tratta di una crescita di differenze teologiche, ma di modi diversi di posizionarsi di fronte alla cultura contemporanea. In Germania, si ha un’identificazione tra Protestantesimo e cultura che vede il Cattolicesimo come relitto di altri tempi. In Italia, per contro, il Protestantesimo viene considerato in contrasto alla cultura. Se in Italia si apprezza la musica di Bach, lo si fa non perché il compositore è protestante, ma nonostante lo sia. Con i romantici dell’800, dopo il razionalismo dell’illuminismo, il sentimento e la contemplazione diventano importanti per aprirsi verso la cultura

In conclusione sottolinea le sue tesi raccontando di tre personaggi chiave: Friedrich Daniel Ernt Schleiermacher, Adolf von Harnack e Ernesto Buonaiuti.


Foto: Sabine Wolters


Protestantismus: eine Kultur (1800-1900)

prof. Martin Wallraff

Universität Basel


[Deutsche Übersetzung noch in Arbeit]