02.11.2023 Don Milani - Tavola Rotonda

Alla tavola rotonda su don Lorenzo a cento anni dalla sua nascita partecipano personalità del mondo della cultura, impegnate anche nel Comitato nazionale per le celebrazioni del centenario della sua nascita. 

"I ragazzi di don Milani non possedevano le parole. Per questo venivano esclusi. E se non le avessero conquistate, sarebbero rimasti esclusi per sempre. Guadagnare le parole voleva dire incammincarsi su una strada di liberazione. Ma don Milani chiamava anche a far crescere la propria coscienza di cittadino; a sentirsi, allo stesso tempo, titolare di diritti e responsabile della comunità in cui si vive. 

Don Milano è stato un grande italiano che, con la sua lezione, ha invitato all'esercizio di una responsabilità attiva. Il suo "I care" è divenuto un motto universale. Il motto di chi rifiuta l'egoismo e l'indifferenza. A quella espressione se ne accompagnava un'altra. Diceva: "Finché c'è fatica, c'è speranza". La società, senza la fatica dell'impegno, non migliora; l'impegno accompagnato dalla fiducia che illumina il cammino di chi vuole davvero costruire. E lui ha percorso un vero cammino di costruzione". 

(Dal discorso del Presidente Mattarella a Barbiana nella ricorrenza

del centesimo anniversario della nascita di don Lorenzo Milani) 

Osteggiato e combattuto dalle istituzioni civili del suo tempo e dalla stessa Chiesa cattolica, il pensiero di don Lorenzo Milani è diventato oggi punto di riferimento obbligato per qualunque discorso che veda l'istruzione scolastica come l'opportunità più importante di crescita dell'individuo e della società nel suo complesso. Ma, al di là del doveroso omaggio, o forse prima, è importante conoscere la storia dell'uomo e il senso, anche profondamente politico, del suo insegnamento, per arrivare a chiederci che cosa ne sia rimasto oggi nella nostra società.