08.10.2023 Testo della Predica - Predigttext


Dove e quando?


Domenica 8 ottobre 2023

ore 11:00

Culto 

Chiesa San Francesco d'Assisi Via San Francesco d'Assisi 11 Torino


18a domenica dopo la  Trinità

Predica su Esodo 20:1-17

(I 10 comandamenti)

Foto: Lehmann
Foto: Lehmann

Wo und Wann?


Sonntag,  8. Oktober 2023

11:00 Uhr

Gottesdienst

Chiesa San Francesco d'Assisi Via San Francesco d'Assisi 11 Torino


18. Sonntag nach Trinitatis 

Predigt über 2. Mose (Exodus) 20,1-17 (Die 10 Gebote)



Predica


Cara comunità, care sorelle e fratelli!

Una volta, nella mia precedente comunità, fui invitato dalla famiglia di uno dei miei confermandi a celebrare insieme a loro la festa della confermazione del ragazzo. La festa era già il sabato sera, la sera prima della festa della confermazione in chiesa. In quella serata, i genitori del ragazzo, i fratelli, alcuni parenti e i padrini erano riuniti in un'atmosfera di festa. Sono stati tenuti anche dei discorsi. Anche uno dei padrini del confermando ha detto qualche parola. Sembrava avere difficoltà con la fede e anche con la Chiesa. Tuttavia, ha sottolineato positivamente i 10 comandamenti e li ha raccomandati al suo figlioccio, il confermando, esortandolo ad osservare questi comandamenti per affrontare bene la vita. 

 

Ascoltiamo i 10 comandamenti nella loro formulazione originale dal 2° Libro di Mosè, il 20° capitolo:

1 Allora Dio pronunciò tutte queste parole:

2 «Io sono il SIGNORE, il tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d'Egitto, dalla casa di schiavitù.

3 Non avere altri dèi oltre a me.

4 Non farti scultura, né immagine alcuna delle cose che sono lassù nel cielo o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra. 5 Non ti prostrare davanti a loro e non li servire, perché io, il SIGNORE, il tuo Dio, sono un Dio geloso; punisco l'iniquità dei padri sui figli fino alla terza e alla quarta generazione di quelli che mi odiano, 6 e uso bontà, fino alla millesima generazione, verso quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti.

7 Non pronunciare il nome del SIGNORE, Dio tuo, invano; perché il SIGNORE non riterrà innocente chi pronuncia il suo nome invano.

8 Ricòrdati del giorno del riposo per santificarlo. 9 Lavora sei giorni e fa' tutto il tuo lavoro, 10 ma il settimo è giorno di riposo, consacrato al SIGNORE Dio tuo; non fare in esso nessun lavoro ordinario, né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo servo, né la tua serva, né il tuo bestiame, né lo straniero che abita nella tua città; 11 poiché in sei giorni il SIGNORE fece i cieli, la terra, il mare e tutto ciò che è in essi, e si riposò il settimo giorno; perciò il SIGNORE ha benedetto il giorno del riposo e lo ha santificato.

12 Onora tuo padre e tua madre, affinché i tuoi giorni siano prolungati sulla terra che il SIGNORE, il tuo Dio, ti dà.

13 Non uccidere.

14 Non commettere adulterio.

15 Non rubare.

16 Non attestare il falso contro il tuo prossimo.

17 Non concupire la casa del tuo prossimo; non desiderare la moglie del tuo prossimo, né il suo servo, né la sua serva, né il suo bue, né il suo asino, né cosa alcuna del tuo prossimo».

Immagino che ci siano molte persone che pensano ai 10 Comandamenti nello stesso modo del padrino del mio confermando, di cui ho parlato all'inizio. Forse molte persone sono critiche nei confronti della fede, della Chiesa e della Bibbia. Eppure hanno un rapporto positivo con i 10 Comandamenti perché credono che, rispettandoli, la vita personale e comunitaria possa avere successo. Posso capirlo, perché fa la differenza se non uccido, non rompo il matrimonio e non dico nulla di falso sul mio prossimo - o se non osservo questi comandamenti.

 

Quanto è bello e anche buono - guardiamo il quarto comandamento - quando le persone anziane hanno figli che li onorano, i loro genitori, figli che si prendono cura dei loro genitori quando questi diventano deboli e fragili e hanno bisogno di aiuto. Quanto è triste, invece, quando i figli abbandonano i genitori anziani e negano loro l'aiuto di cui hanno bisogno.

Quanto è bello e anche buono - guardiamo al sesto comandamento - quando una coppia di sposi rimane davvero unita nella buona e nella cattiva sorte, rimane fedele l'uno all'altra in ogni circostanza rendendo così il loro amore reciproco sempre più maturo, profondo e indissolubile. Quanto è triste e doloroso, invece, il legame matrimoniale che si spezza, quando uno dei due non vuole più essere fedele all'altro e volta le spalle al coniuge.

Quanto è bello e anche buono - guardiamo l'ottavo comandamento - avere dei colleghi di scuola o di lavoro che parlano bene di me, anche se qualcosa mi va storto o se passo dei momenti difficili. Quanto è triste e terribile, invece, quando gli altri parlano male di me o dicono delle cose false e trascinano la mia reputazione e il mio onore nel fango.

 

Il rispetto o meno dei 10 Comandamenti fa certamente una grande differenza. Ecco perché i 10 Comandamenti sono tenuti in grande considerazione da molte persone. Tuttavia, credo che i 10 comandamenti dispieghino la loro reale potenza e profondità solo quando vengono vissuti in legame con Dio. Naturalmente, il riferimento a Dio nei 10 Comandamenti non piace a tutti. Il padrino del mio confermando, di cui ho parlato all'inizio, mi ha dato l'impressione che avrebbe preferito sostituire il riferimento a Dio nei 10 Comandamenti. Voleva selezionare dai 10 Comandamenti solo quelli che non contengono riferimenti a Dio ed eliminare quelli che li contengono. Voleva fare dei 10 Comandamenti delle semplici regole di vita. 

 

Ma non si può semplicemente eliminare Dio dai 10 comandamenti. Perché i 10 comandamenti fanno parte di una storia che Dio ha con noi umani. È una storia di liberazione. Lo sentiamo nella prima frase dei 10 Comandamenti: "Io sono il SIGNORE, il tuo Dio, che ti ha fatto uscire dal paese d'Egitto, dalla casa della schiavitù". Il Dio vivente si rivolge a noi, stabilisce una relazione con noi, si prende cura di noi. "Ti ho liberato dalla casa della schiavitù". I dieci comandamenti si basano su questa liberazione. Questo non vale solo per i primi israeliti che poterono tornare dall'Egitto alla loro patria. Vale anche per noi, sebbene in modo diverso. Dio ci dà i 10 comandamenti per condurci con essi verso la libertà, verso una vita buona e riuscita. Dobbiamo affidarci a Dio e lasciarci guidare da Lui. Ecco perché Dio ci parla nel primo comandamento, il più alto: "Non avrai altri dei oltre a me". Ciò significa: lascia che solo io sia il tuo Dio e sarai libero di vivere.

 

Vi faccio un esempio di questa liberazione. In questo momento stiamo celebrando questo culto in una chiesa che porta il nome di Francesco d'Assisi. Francesco era figlio di genitori benestanti e cercò di ottenere ancora più ricchezza e prestigio partecipando alle guerre. Nel corso di diversi anni, però, Francesco si rese conto che la sua vita stava andando nella direzione sbagliata. La sua vita sarebbe diventata molto più profonda e ricca se l'avesse messa sotto la guida di Dio invece di disporne in modo autonomo. Aprì sempre di più il suo cuore alla volontà di Dio e l'amore di Dio entrò nel suo cuore, rendendolo morbido e misericordioso. Nel suo atteggiamento verso i lebbrosi, Francesco si rese conto del profondo cambiamento che era avvenuto in lui. Mentre prima non era in grado di vedere i lebbrosi, ora, sotto la guida di Dio, provava una profonda compassione per loro. Francesco stesso lo racconta così: „Quando ero nei peccati mi sembrava cosa troppo amara vedere i lebbrosi e il Signore stesso mi condusse tra loro e usai con essi misericordia.”  (Fonte Francescani 110).

 

Credo che questa storia sia una storia di liberazione. Dio non vuole rendere la nostra vita miserabile, restrittiva e difficile con i suoi comandamenti. No, i 10 comandamenti rivelano il desiderio del cuore di Dio per ogni persona e per ogni relazione. Sono aspetti del cuore di Dio che devono essere vissuti nelle relazioni con la famiglia, gli amici, i vicini, i compagni di scuola e i colleghi. Sono verità vive e valide per tutti i tempi: per il popolo di Israele nei tempi biblici, per Francesco d'Assisi nel Medioevo e per noi oggi nel XXI secolo. I 10 Comandamenti sono tutt'altro che superati e sono più attuali che mai. 

 

Dio vuole guidarci verso il compagno di studi o il collega che infastidisce quasi tutti. Non dobbiamo unirci a coloro che lo prendono in giro. L'amore di Dio vuole rendere i nostri cuori liberi e forti per proteggere questo compagno di studi o collega e per parlare bene di lui in mezzo a tutti i rimproveri.

Dio vuole anche condurci verso il nostro coniuge e donarci il continuo rinnovamento dell’amore e della fedeltà nei suoi confronti. Dio vuole stare al nostro fianco soprattutto nei momenti di crisi del matrimonio. Perciò i nostri cuori devono rimanere liberi e forti, in modo da rimanere fedeli al nostro partner.

Dio vuole anche condurci dai nostri vecchi genitori. Potremmo non avere un buon rapporto con loro e per alcuni potrebbe essere difficile vederli. Ma quando il Signore stesso ci conduce da loro, il nostro cuore diventa forte e libero e mostriamo loro misericordia.

 

I 10 Comandamenti non riguardano solo il nostro comportamento umano, ma in un senso più profondo riguardano anche Dio stesso. Rivelano qualcosa della misericordia di Dio e del suo amore sconfinato. Del Dio che ha creato tutta la vita e che vuole la libertà di tutte le persone da ogni costrizione.

"E la pace di Dio, che supera di gran lunga ogni comprensione umana, mantenga la vostra mente e la vostra volontà nella bontà, sicuri nella comunione di Gesù Cristo". (Filippesi 4:7)

Pastore Tobias Brendel

Grafica - Graphik: Stauber
Grafica - Graphik: Stauber

Predigt


Liebe Gemeinde, liebe Schwestern und Brüder!

In meiner früheren Gemeinde war ich einmal von der Familie eines meiner Konfirmanden eingeladen, um das Konfirmationsfest des Jungen gemeinsam mit ihnen zu feiern. Die Feier war bereits am Samstagabend, am Vorabend des kirchlichen Konfirmationsfestes. An diesem Abend waren in festlichem Rahmen die Eltern, die Geschwister, einige Verwandte und die Paten des Jungen versammelt. Es wurden dabei auch Reden gehalten. Auch einer der Taufpaten des Konfirmanden sprach einige Worte. Er schien mir mit Glauben und auch mit der Kirche seine Schwierigkeiten zu haben. Positiv aber hob er die 10 Gebote hervor und legte sie seinem Patenkind, dem Konfirmanden, ans Herz. An diese Gebote solle sich der Konfirmand halten, dann würde er gut durchs Leben kommen. 

 

Hören wir die 10 Gebote in ihrem ursprünglichen Wortlaut aus dem 2. Buch Mose, dem 20. Kapitel:

1 Gott redete alle diese Worte: 

2 Ich bin der HERR, dein Gott, der ich dich aus Ägyptenland, aus der Knechtschaft, geführt habe. 

3 Du sollst keine anderen Götter haben neben mir. 

4 Du sollst dir kein Bildnis noch irgendein Gleichnis machen, weder von dem, was oben im Himmel, noch von dem, was unten auf Erden, noch von dem, was im Wasser unter der Erde ist: 5 Bete sie nicht an und diene ihnen nicht! Denn ich, der HERR, dein Gott, bin ein eifernder Gott, der die Missetat der Väter heimsucht bis ins dritte und vierte Glied an den Kindern derer, die mich hassen, 6 aber Barmherzigkeit erweist an vielen Tausenden, die mich lieben und meine Gebote halten. 

7 Du sollst den Namen des HERRN, deines Gottes, nicht missbrauchen; denn der HERR wird den nicht ungestraft lassen, der seinen Namen missbraucht. 

8 Gedenke des Sabbattages, dass du ihn heiligst. 

9 Sechs Tage sollst du arbeiten und alle deine Werke tun. 10 Aber am siebenten Tage ist der Sabbat des HERRN, deines Gottes. Da sollst du keine Arbeit tun, auch nicht dein Sohn, deine Tochter, dein Knecht, deine Magd, dein Vieh, auch nicht dein Fremdling, der in deiner Stadt lebt. 11 Denn in sechs Tagen hat der HERR Himmel und Erde gemacht und das Meer und alles, was darinnen ist, und ruhte am siebenten Tage. Darum segnete der HERR den Sabbattag und heiligte ihn. 

12 Du sollst deinen Vater und deine Mutter ehren, auf dass du lange lebest in dem Lande, das dir der HERR, dein Gott, geben wird. 

13 Du sollst nicht töten. 

14 Du sollst nicht ehebrechen. 

15 Du sollst nicht stehlen. 

16 Du sollst nicht falsch Zeugnis reden wider deinen Nächsten. 

17 Du sollst nicht begehren deines Nächsten Haus. Du sollst nicht begehren deines Nächsten Frau, Knecht, Magd, Rind, Esel noch alles, was dein Nächster hat.

Ich nehme an, dass es nicht wenige Menschen gibt, die über die 10 Gebote so denken wie der Pate meines Konfirmanden, von dem ich zu Beginn erzählte. Vielleicht stehen viele Menschen Glaube, Kirche und Bibel kritisch gegenüber. Und doch haben sie ein positives Verhältnis zu den 10 Geboten, weil sie der Ansicht sind, dass persönliches wie gemeinschaftliches Leben gelingt, wenn man sie einhält. Ich kann das gut nachvollziehen, denn es macht ja sehr wohl einen Unterschied, wenn ich nicht töte, die Ehe nicht breche und nichts Unwahres über meine Mitmenschen sage – oder wenn ich diese Gebote nicht einhalte.

 

Wie schön und auch gut ist es – wir blicken auf das 4. Gebot –, wenn ältere Menschen Kinder haben, die sie, ihre Eltern, ehren, Kinder, die sich um ihre Eltern kümmern, wenn die Eltern schwach und gebrechlich werden und auf Hilfe angewiesen sind. Wie traurig ist es hingegen, wenn Kinder ihre alten Eltern im Stich lassen und ihnen dringend benötigte Hilfe verweigern.

Wie schön und auch gut ist es – wir blicken auf das 6. Gebot –, wenn ein Ehepaar tatsächlich in guten und in schlechten Tagen unverdrossen aneinander festhält und sich unter allen Umständen die Treue hält und so ihre gemeinsame Liebe immer reifer, tiefer und unzerbrechlicher wird. Wie traurig und schmerzhaft hingegen, wenn der Bund der Ehe zerbricht, wenn einer dem anderen die Treue nicht mehr halten will und dem Ehepartner den Rücken kehrt.

Wie schön und auch gut ist es – wir blicken auf das 8. Gebot –, wenn ich in der Schule oder bei der Arbeit Kollegen habe, die ausschließlich gut von mir reden, auch wenn mir etwas misslingt oder ich durch schwere Zeiten gehe. Wie traurig und schlimm hingegen, wenn andere über mich Schlechtes oder gar Falsches reden und meinen Ruf und meine Ehre durch den Dreck ziehen.

 

Ganz gewiss macht es einen gravierenden Unterschied, ob wir die 10 Gebote halten oder nicht. Deswegen stehen die 10 Gebote bei vielen Menschen auch in hohem Ansehen. Ich glaube aber, dass die 10 Gebote ihre eigentliche Kraft und Tiefe erst entfalten, wenn man sie aus der Bindung an Gott lebt. Der Gottesbezug der 10 Gebote ist aber natürlich nicht jedermanns Sache. So machte der Pate meines Konfirmanden, von dem ich eingangs erzählte, auf mich den Eindruck, dass er den Gottesbezug der 10 Gebote am liebsten ablösen wollte. Er wollte aus den 10 Geboten nur diejenigen auswählen, die keinen Gottesbezug haben, und diejenigen mit Gottesbezug ausscheiden. Er wollte bloße Lebensregeln aus den 10 Geboten machen. 

 

Man kann Gott aber nicht einfach aus den 10 Geboten entfernen. Denn die 10 Gebote sind Teil einer Geschichte, die Gott mit uns Menschen hat. Es ist eine Befreiungsgeschichte. Wir hören sie im ersten Satz der 10 Gebote: „Ich bin der HERR, dein Gott, der ich dich aus Ägyptenland, aus der Knechtschaft, geführt habe.“ Der lebendige Gott spricht uns an, er nimmt zu uns eine Beziehung auf, er kümmert sich um uns. „Ich habe dich aus dem Sklavenhaus befreit.“ Auf dieser Befreiung beruhen die zehn Gebote. Das gilt nicht nur für die frühen Israeliten, die aus Ägypten in ihre Heimat zurückkehren konnten. Es gilt auf andere Weise auch für uns. Gott schenkt uns die 10 Gebote, um uns mit ihnen in die Freiheit zu führen, in ein Leben, das gut ist und gelingt. Wir sollen uns Gott anvertrauen und uns von ihm führen lassen. Darum spricht Gott zu uns im 1. Gebot, dem höchsten Gebot: „Du sollst keine anderen Götter haben neben mir.“ Das heißt: Lass nur mich deinen Gott sein, und du wirst zum Leben befreit werden.

 

Lasst mich Euch ein Beispiel einer solchen Befreiung geben. Wir feiern diesen Gottesdienst gerade in einer Kirche, die den Namen von Franz von Assisi trägt. Franz war ein Sohn reicher Eltern und er strebte über die Teilnahme an Kriegen zu noch mehr Reichtum und Ansehen zu gelangen. Über einen Prozess mehrerer Jahre aber erkannte Franz, dass sein Leben in eine falsche Richtung lief. Sein Leben würde viel tiefer und reicher werden, wenn er es unter die Führung Gottes stellen würde, anstatt selbstbestimmt darüber zu verfügen. Immer weiter öffnete er sein Herz dem Willen Gottes, und die Liebe Gottes zog in sein Herz ein und machte es weich und barmherzig. An seiner Haltung gegenüber Aussätzigen wurde Franz bewusst, was für eine tiefgreifende Wandlung sich in ihm vollzogen hatte. Konnte er Aussätzige früher nicht sehen, so erfasste ihn nun, als Gott ihn führte, ein tiefes Mitleid mit ihnen. Franz selbst berichtet das so: „Als ich in Sünde war, kam es mir zu bitter vor, Aussätzige zu sehen, und der Herr selbst führte mich zu ihnen und ich erwies ihnen Barmherzigkeit“ (Fonte Francescani 110). 

 

Ich halte diese Geschichte für eine Befreiungsgeschichte. Gott möchte uns mit seinen Geboten nicht das Leben verdrießen, einengen und schwer machen. Nein, die 10 Gebote offenbaren Gottes Herzensanliegen für jeden Menschen und jede Beziehung. Sie sind Facetten von Gottes Herz, die dazu gedacht sind, in Beziehungen zur Familie, zu Freunden, Nachbarn, Mitschülern und Kollegen ausgelebt zu werden. Sie sind lebendige Wahrheiten für alle Zeiten: für das Volk Israel in biblischer Zeit, für Franz von Assisi im Mittelalter und für uns heute im 21. Jahrhundert. Die Zehn Gebote sind alles andere als überholt und aktueller denn je. 

 

Gott möchte uns zu dem Mitschüler oder Kollegen führen, der fast alle nervt. Wir sollen nicht dabei mitmachen, über ihn herzuziehen. Sondern Gottes Liebe will unser Herz frei und stark machen, diesen Mitschüler oder Kollegen in Schutz zu nehmen und inmitten allen Schimpfens gut über ihn zu reden.

Gott möchte uns auch zu unserem Ehepartner führen und uns immer neue Liebe und Treue zu ihm schenken. Gott möchte gerade in den Krisenzeiten der Ehe an unserer Seite stehen. So soll unser Herz frei und stark bleiben, dass wir unserem Partner die Treue halten.

Gott möchte uns auch zu unseren alten Eltern führen. Vielleicht haben wir kein gutes Verhältnis zu ihnen und manche mag es schwerfallen, sie zu sehen. Aber da der Herr selbst uns zu ihnen führt, wird unser Herz stark und frei, und wir erweisen ihnen Barmherzigkeit.

 

Damit handeln die Zehn Gebote nicht nur von unserem menschlichen Verhalten, sondern sie handeln im tieferen Sinne auch von Gott selbst. Sie offenbaren etwas von Gottes Barmherzigkeit und seiner grenzenlosen Liebe. Von dem Gott, der alles Leben geschaffen hat und der die Freiheit aller Menschen von allen Zwängen will. 

„Und der Friede Gottes, der alles menschliche Begreifen weit übersteigt, bewahre euer Denken und Wollen im Guten, geborgen in der Gemeinschaft mit Jesus Christus.“ (Philipper 4,7)

Pfarrer Tobias Brendel


Grafica - Graphik: Konstanze Ebel
Grafica - Graphik: Konstanze Ebel

Immagina anche solo per un momento - niente e nessuno dovesse più reggere un confronto. 

E quel che sei e quel che sai va bene così - che bello che sarebbe, dai! 

(Traduzione: Sabine Wolters)