Comunicazione del Consiglio alla fine dell’Assemblea annuale del 26 marzo 2023

Mitteilung des Gemeinderats zum Abschluss der Gemeindeversammlung am 26. März 2023


Entriamo nell'ottica delle prossime elezioni di presidente e membri laici del Consiglio nel 2024, ragionando sulle prospettive della Comunità. 

Wir stimmen uns auf die 2024 anstehenden Wahlen für Vorsitz und Laienmitglieder des Gemeinderats ein, indem wir Ausschau auf die Zukunftsperspektiven der Gemeinde halten. 


In conclusione di questa nostra Assemblea, chiediamo a tutti i presenti ancora qualche minuto di pazienza per una comunicazione del Consiglio della Comunità.


Am Ende unserer heutigen Gemeindeversammlung bitten wir alle Anwesende noch um ein paar Minuten Geduld für eine Stellungnahme des Gemeinderats.



Esattamente un anno fa, il 26.03.2022, conoscevamo per la prima volta come Consiglio il Pastore Tobias Brendel, che si è poi presentato alla Comunità celebrando il culto di domenica 27 marzo 2022.

Vi era in noi, insieme con l’aspettativa dell’avvio di un nuovo ciclo della vita della Comunità, anche la preoccupazione per il primo cambio di Pastore titolare che dovevamo affrontare dopo ben 12 anni assolutamente positivi con il Pastore Heiner Bludau e con sua moglie Annette, nei confronti di entrambi i quali la nostra gratitudine non verrà mai meno. 

Adesso, ad un anno di distanza da quella prima conoscenza e dopo sette mesi dall’arrivo del Pastore Brendel, possiamo certamente dire che la Comunità ha affrontato e superato in modo assolutamente positivo questo cambiamento. Il nuovo Pastore ha iniziato a caratterizzare con le proprie iniziative, i propri talenti e la sua individuale originalità la vita della Comunità e sempre meglio potrà e saprà farlo via via che entrerà pienamente nella rete “torinese” di relazioni e che familiarizzerà con la certamente complessa lingua italiana.

 Ma da qui ad un anno la nostra Comunità si troverà di fronte ad un’altra importante scadenza:  l’elezione del/la suo/a nuovo/a Presidente e dei membri laici del Consiglio.

Una scadenza non formale, innanzitutto perché la nostra Presidente ha già chiarito che dopo 16 anni al servizio della Comunità in tale ruolo, ed ancora prima del maggio 2008 quale componente del Consiglio, non intende ricandidarsi né come Presidente né per il Consiglio. Ci aspetta quindi un’ulteriore fase di significativo cambiamento.

Non è questo però il solo e forse neppure il più importante aspetto rispetto al quale il Consiglio chiede la riflessione ed il coinvolgimento di tutta la Comunità. La nostra è una Comunità giovane e piuttosto piccola, che con non poca fatica è riuscita a mantenersi nei vari anni appena sopra il numero di 100 membri.

Una Comunità fortunata: mentre molte altre Comunità della CELI hanno o hanno avuto periodi anche lunghi di vacanza della sede pastorale, la nostra non solo ha incontrato subito un nuovo Pastore, ma c’è stato anche un periodo di passaggio di consegne, cosa davvero importante e positiva. Una Comunità con molte iniziative, fortemente presente nelle relazioni ecumeniche: talmente tante cose e tanto apprezzate da non riuscire quasi a credere che si tratti di una Comunità così piccola.

Eppure, purtroppo, lo è! 

E, se pensiamo al futuro della Comunità in 5, 10 o 20 anni non possiamo che essere preoccupati; in modo costruttivo, in modo attivo, in modo confidente nella volontà e nel sostegno di Dio, ma certamente preoccupati. 

La forte incidenza di persone di una certa età porta già da sola ad una riduzione del numero dei membri e prima ancora dei membri effettivamente presenti ed attivi. 

Vi è inoltre il fenomeno del graduale ridursi del senso di appartenenza religiosa e confessionale a partire dalla tradizione familiare.

Sono fenomeni che nell’attuale realtà storica italiana riguardano tutte le Chiese, con una fortissima riduzione dei membri e dei praticanti, ma che mentre per i numeri di partenza della Chiesa cattolica hanno l’effetto di una riduzione del numero delle Parrocchie e delle celebrazioni, per i nostri numeri comportano il rischio serio ed effettivo del venire meno di una Comunità autonoma con un proprio Pastore a tempo pieno.  

Il/La prossimo/a Presidente, il prossimo Consiglio e tutti noi membri della Comunità dovremo quindi definire la visione della Comunità e le azioni da mettere in atto per assicurare che questa continui ad essere anche in futuro la casa di tutti i luterani presenti a Torino, in Piemonte (…. ed anche in Valle d’Aosta).

Dobbiamo certamente non disperdere ed anzi sempre valorizzare l’elemento “tedesco” che ne è all’origine e che la dovrà sempre arricchire culturalmente. Ma dobbiamo essere anche la Comunità dei “già” luterani di qualunque nazionalità, che siano qui stabilmente o temporaneamente. 

Ma dobbiamo soprattutto essere, dove il soprattutto è giustificato esclusivamente dai numeri, la Comunità di tutti i residenti nel nostro territorio di competenza che hanno un approccio alla fede cristiana che corrisponde ai contenuti della confessione luterana, spesso magari senza neppure esserne consapevoli.

Per la nostra Comunità crescere non è una possibilità, è l’unica possibilità per continuare ad esserci. Ma allora bisognerà anche trovare il modo per cui ciascuno/a possa partecipare e dare il proprio contributo, secondo le proprie inclinazioni, i propri interessi e soprattutto la propria disponibilità di tempo. 

Questo avviene già oggi, in modo crescente negli ultimi tempi, ma dovrà essere assolutamente centrale per avere una Comunità più grande. Sia chiaro, non intendiamo e non si tratta di diventare simili a quelle sette dove se entri vieni gradualmente assorbito e “fagocitato”. 

Va benissimo che ci siano i  semplici membri che starà a noi contattare regolarmente, quelli che si vedono in occasione di particolari iniziative e culti, altri invece “frequentatori abituali”, altri ancora che si impegnano saltuariamente o per specifiche iniziative ed infine i membri più attivi. 

E ciascuno/a può naturalmente cambiare di “categoria” nelle diverse fasi e momenti della propria vita.

Anche di questo dovremo ragionare. 

Per tutti questi motivi ed in questo senso, l’elezione del/la Presidente e del Consiglio nel 2024 non costituiranno una semplice scadenza formale e dobbiamo invece iniziare a pensarci ed a lavorarci sin da subito.

Il Consiglio della Comunità 

Evangelica Luterana di Torino


Auf den Tag genau vor einem Jahr, am 26. März 2022, lernten wir Gemeinderatsmitglieder Pfarrer Tobias Brendel kennen, der sich der Gemeinde am darauffolgenden Sonntag, den 27. März 2022 der Gemeinde vorstellte. 

Damals spürten wir über die Erwartung einer neuen Phase im Lebenszyklus unserer Gemeinde hinaus auch die Sorge beim ersten Wechsel eines hauptamtlichen Pfarrers nach stolzen 12 Jahren mit Pfarrer Heiner Bludau und seiner Frau Annette, denen wir dankbar verbunden bleiben. 

Nun, ein Jahr nach dieser ersten Begegnung und sieben Monate nach der Ankunft Pfarrer Brendels in Turin, können wir getrost sagen, dass die Gemeinde diesen Wechsel äußerst angegangen ist und überwunden hat. Der neue Pfarrer hat begonnen, das Gemeindeleben durch seine Initiativen, Talente und seine Originalität zu prägen. Nach und nach gelingt es ihm auch zunehmend, Tendenz steigend, sich vollständig in das „Turiner“ Beziehungsnetzwerk einzufinden, was Hand in Hand mit dem Erlernen der sicher nicht ganz einfachen italienischen Sprache einhergeht. 

Wenn wir nun ein weiteres Jahr nach vorne schauen, steht der Gemeinde eine weitere, wichtige Frist bevor: die Wahlen ihrer/s neuen Präsidentin/en und der Laienmitglieder des Gemeinderats.

Es handelt sich dabei um alles andere als eine Formalität. Nicht zuletzt deshalb, weil unsere amtierende Präsidentin schon erklärt hat, dass sie nach 16 Jahren Tätigkeit als Gemeindepräsidentin und vorher als Mitglied des Gemeinderats bis Mai 2008 nicht beabsichtigt, neu zu kandidieren, und zwar weder als Präsidentin noch als Gemeinderatsmitglied. Vor uns liegt also eine weitere Phase im Zeichen bedeutender Veränderungen.  

Das ist aber weder der einzige noch vermutlich der wichtigste Grund, warum der Gemeinderat die gesamte Gemeinde zum Nachdenken und Engagement auffordert.  

Unsere Gemeinde ist jung und ziemlich klein. Im Laufe der Jahre ist es ihr mit großer Anstrengung gelungen, die Zahl der eingeschriebenen Mitglieder knapp über 100 zu halten. 

Unsere Gemeinde hat auch Glück (gehabt): während andere ELKI-Gemeinden längere Vakanzen ihrer Pfarrstelle hatten oder noch haben, fand unsere Gemeinde nicht nur umgehend einen neuen Pfarrer, sondern dieser kam auch in den Genuss einer ausführlichen Amtsübergabe, deren Wert nicht zu unterschätzen ist. 

Unsere Gemeinde nimmt an zahlreichen Initiativen teil, ist bei den ökumenischen Kontakten stark präsent, ja sogar dermaßen, dass es fast nicht zu glauben ist, wie so viele und geschätzte Aktivitäten aus einer so kleinen Gemeinde hervorgehen können.  

Aber genau das ist sie, eine kleine Gemeinde! 

Und wenn wir dann an die Zukunft unserer Gemeinde in fünf, zehn oder zwanzig Jahren denken, können wir dies nur mit Besorgnis tun: auf konstruktive Art und Weise, aktiv und mit Gottvertrauen, aber doch mit Besorgnis.

Da viele Mitglieder schon zu den älteren Semestern zählen, ist eine Verringerung der Mitgliederzahlen realistisch absehbar, was sich bei den aktiv teilnehmenden Mitgliedern noch deutlicher zeigen wird.  

Darüber hinaus gibt es eine allgemeine Entwicklung weg vom Zugehörigkeitsgefühl zu einer Religion oder Konfession, angefangen bei der Familientradition. 

Im heutigen Italien betrifft dieses Phänomen alle Kirchen. Es manifestiert sich in Form von stark schrumpfenden Zahlen der Mitglieder und praktizierenden Gläubigen. Während dies bei der katholischen Kirche zur Folge hat, dass die Pfarrgemeinden und Messen gekürzt werden, bringt das bei unserer Kirche das ernsthafte und greifbare Risiko mit sich, dass eine Gemeinde ihre Selbständigkeit inklusive eines eigenen Vollzeit-Pfarrers verliert. 

Der nächste Präsident/die nächste Präsidentin, der nächste Gemeinderat und alle Gemeindemitglieder werden deshalb die Zukunftsperspektive der Gemeinde definieren und die notwendigen Schritte überlegen müssen, durch die gewährleistet wird, dass die Gemeinde auch in Zukunft die geistige Heimat und Anlaufstelle aller Lutheraner in Turin, dem Piemont (und auch im Aosta-Tal) bleibt. 

Das “deutsche” Element, auf dessen Grundlage die Gemeinde einst entstand, soll auf keinen Fall verloren gehen, sondern wertgeschätzt werden aufgrund seiner kulturellen Bereicherung. 

Darüber hinaus müssen wir aber auch die Gemeinde der „schon-vorher“-Lutheraner sein, egal welcher Nationalität und unabhängig davon, ob sie hier dauerhaft oder nur vorübergehend wohnen. 

Vor allem aber, und dieses „vor allem“ rechtfertigt sich einzig und allein aus den nackten Zahlen, müssen wir in unserem Zuständigkeitsgebiet die Gemeinde für alle Menschen sein, dich sich dem christlichen Glauben mit einem Ansatz zuwenden, der dem Inhalt der evangelisch-lutherischen Glaubenslehre entspricht, oft ohne sich dessen bewusst zu sein. 

Für unsere Gemeinde ist Wachstum nicht irgendeine Möglichkeit – es ist die Einzige Möglichkeit, um weiterhin zu existieren. 

Also müssen auch die passenden Bedingungen geschaffen werden, damit jede ihren und jeder seinen Beitrag leisten kann, gemäß der eigenen Neigungen, Interessen, und vor allem der Zeit, die jede/r Einzelne zur Verfügung stellen kann. 

Dies geschieht bereits jetzt, in letzter Zeit sogar vermehrt, aber wenn wir als Gemeinde wachsen wollen, muss dieser Aspekt absolut im Mittelpunkt stehen. 

Damit keine Missverständnisse aufkommen: Gemeint ist damit auf keinen Fall, wie eine dieser berüchtigten Sekten zu werden, bei denen man an der Eingangstür hineingezogen und sofort „einverleibt“ wird, eher man es sich versieht. 

Es ist dabei völlig in Ordnung, wenn wir einfache Mitglieder haben, bei denen wir die Initiative ergreifen, um uns bei ihnen zu melden, manche Menschen, die nur sporadisch an Veranstaltungen oder Gottesdiensten teilnehmen und andere, die regelmäßig an Veranstaltungen teilnehmen, wieder andere, die punktuell oder bei besonderen Anlässen mithelfen und schließlich die aktivsten Mitglieder. Und selbstverständlich ist es jedem/r freigestellt, (auch mehrfach) zwischen den verschiedenen „Kategorien“ zu wechseln, je nach Lebensphase. 

Auch darüber sollten wir gemeinsam nachdenken. 

Aus all diesen Gründen heraus und in diesem Sinne stellt die Wahl 2024 für den Gemeinderat und dessen Vorsitz keine reine Formalität dar. Im Gegenteil, ab heute müssen wir unsere Gedanken darauf ausrichten und uns aktive Schritte überlegen.  

Der Gemeinderat der

Evangelisch-Lutherischen Gemeinde Turin