05.04.2020 - Culto e Predica - Gottesdienst und Predigt


4° culto in quarantena


Domenica, 5 aprile 2020 - Domenica delle Palme

preparato dal pastore luterano Aleksander Erniša (Trieste)


4. Quarantäne-Gottesdienst


Sonntag, den 5. April 2020 - Palmsonntag

vorbereitet vom lutherischen Pfarrer Aleksander Erniša (Triest)



Cara Comunità, cari Lettori,

vi invitiamo al quarto culto durante la Quarantena, ognuno/a a casa, ma uniti nello spirito. Riproponiamo gli stessi suggerimenti delle scorse domeniche per prepararvi mentalmente al culto: 

  • Cercate un posto adatto e sistematelo. Disponete un vaso di fiori o una piantina in vaso. Accendete una candela. Mettete sul ripiano una Bibbia aperta o un innario.
  • Fate in modo di non essere disturbati per tutto il tempo. Spegnete il cellulare.
  • Immaginate che molti altri, in altri luoghi, stanno facendo esattamente lo stesso.
  • Adoperate i testi che seguono oppure componete di vostri.
  • E se siete in più persone, cantate insieme o scegliete, in precedenza, uno o due brani musicali da suonare e ascoltare inframmezzati ai testi.

Liebe Gemeinde, liebe Lesende,

Sie sind herzlich zum vierten Gottesdienst während der Quarantäne eingeladen, jede/r für sich zu Hause, aber im Geiste miteinander verbunden. Zur Einstimmung wiederholen wir die Anregungen der letzten Sonntage: 

  • Suchen Sie sich einen Platz und richten Sie ihn her. Eine Vase mit Blumen oder einen Blumentopf. Zünden Sie eine Kerze an. Legen Sie eine aufgeschlagene Bibel dazu oder ein Gesangbuch.
  • Sorgen Sie dafür, dass Sie nicht gestört werden in dieser Zeit. Stellen Sie das Handy ab. 
  • Stellen Sie sich vor, dass viele andere an anderen Orten gerade genau das Gleiche tun.
  • Verwenden Sie die folgenden Texte oder eigene.
  • Und wenn Sie zu mehreren sind, singen Sie doch gemeinsam oder suchen sich vorher ein oder zwei Musikstücke, die Sie zwischen den Texten abspielen und anhören.


Invocazione

Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.

Amen.

 

Il nostro aiuto è nel nome del Signore

che ha fatto il cielo e la terra.

 

Versetto della settimana

Così bisogna che il Figlio dell’uomo sia innalzato, affinché chiunque crede in lui abbia vita eterna. (Giov. 3, 14b.15)

 


Invokation

Im Namen des Vaters und des Sohnes und des Heiligen Geistes. 

Amen

 

Unsere Hilfe steht im Namen des Herrn, 

der Himmel und Erde gemacht hat.

 

Wochenvers

„Der Menschensohn muss erhöht werden, auf dass alle die an ihn glauben, das ewige Leben haben". (Joh 3,14.15)

 

 



Saluto

Oggi, domenica delle Palme, pensiamo all’ingresso di Gesù a Gerusalemme.  La folla lo acclama. Guardavano a lui, a lui da cui si aspettavano pace e libertà. Su di lui gravavano grandi aspettative. Gli ebrei vedevano in lui il re che li avrebbe liberati dall’occupazione romana, che avrebbe cambiato la situazione politica e avrebbe cacciato i romani. Costruendo il suo regno. E adesso entra a Gerusalemme. La folla lo acclama e sente che qualcosa sta per succedere. Pretendono da lui di mostrarsi infine come quel re in cui sperano.  Ma che re è Gesù, per la gente allora e anche per noi oggi? 


Begrüßung

Heute, am Palmsonntag, denken wir an Jesu Einzug in Jerusalem. Die Menschen jubeln Jesus zu. Sie schauten zu ihm auf, zu ihm, von dem sie Freiheit und Frieden erhofften. Hohe Erwartungen ruhten auf Jesus. Die Juden sahen in ihm den König, der sie von der römischen Besatzung befreien würde, der die politische Situation verändere und die Römer verjagen würde, wenn er sein Königreich aufbaut. Und jetzt zieht er in Jerusalem ein. Die Menschen feiern ihn und spüren, dass etwas passieren wird. Sie fordern Jesus geradezu auf, sich endlich als diesen König zu zeigen, den sie sich erhofften. 

Aber was für ein König ist Jesus, für die Menschen damals und auch für uns heute? 



♪ Inno 180: Fine e principio 2x


 ♪ Lied 180: Ausgang und Eingang



Salmo 69,16-18.29-30.32

Rispondimi, SIGNORE, perché la tua grazia è benefica;

vòlgiti a me nella tua grande misericordia.

Non nascondere il tuo volto al tuo servo,

perché sono in pericolo; affrèttati a rispondermi.

Avvicìnati all'anima mia, e riscattala;

liberami a causa dei miei nemici.

Io sono misero e afflitto;

il tuo soccorso, o Dio, mi porti in salvo.

Celebrerò il nome di Dio con un canto,

lo esalterò con le mie lodi,

Gli umili lo vedranno e gioiranno;

o voi che cercate Dio, fatevi animo,

Gloria al Padre e al Figlio

e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, e ora e sempre

nei secoli dei secoli. Amen.

 


Psalm 69, 17-19.30-31.33

Erhöre mich, Herr, denn deine Güte ist tröstlich; wende dich zu mir nach deiner großen Barmherzigkeit 

und vergib deine Angesicht nicht vor deinem Knecht, denn mir ist angst; erhöre mich eilends. 

Nahe dich zu meiner Seele und erlöse sie, 

erlöse mich um meiner Feinde willen.

Ich bin elend und voller Schmerzen. 

Gott, deine Hilfe schütze mich!

Ich will den Namen Gottes loben mit einem Lied

und will ihn hoch ehren mit Danken.

Die Elenden sehen es und freuen sich, und die Gott suchen, deren Herz wird aufleben.

Ehre sei dem Vater und dem Sohn und dem Heiligen Geist.

Wie es war im Anfang jetzt und immerdar und von Ewigkeit zu Ewigkeit. Amen

 



Preghiera di confessione del peccato

 

Signore Gesù Cristo, 

tu sei morto per noi sulla croce e perciò noi possiamo vivere in te.

Ci rendiamo conto che noi non ti ringraziamo abbastanza per questo tuo amore;

invece di lodarti ci lamentiamo per quello che ci pesa.

Invece di ascoltarti ti chiediamo spiegazioni e che cosa serve a noi.

Quando potremo lasciarci dietro le spalle quel timore di non ricevere mai abbastanza quando ti seguiamo?

Signore, ti chiediamo di perdonare i nostri peccati e di mettere la forza del tuo amore nei nostri cuori.

 

Silenzio

 

Portiamo le nostre ferite e offese davanti a Dio.

Portiamo a lui anche ciò con cui abbiamo ferito gli altri e abbiamo fatto un torto e preghiamo:

 

Dio abbi pietà di me peccatore.

 

Dio onnipotente ha avuto misericordia con noi e perdona i nostri peccati tramite suo figlio Gesù Cristo.

 

Amen.

 

Kyrie eleison – Signore, pietà. 

Christe eleison – Cristo, di noi pietà. 

Kyrie eleison – Signore, pietà di noi.


Sündenbekenntnis

Herr Jesus Christ, 

du bist für uns am Kreuze gestorben und wir können deshalb in dir weiterleben.

Wir wissen, dass wir dir niemals genug für deine unendliche Liebe danken können; und statt dich zu loben, beschweren wir uns nur für alles, was uns zu schaffen macht.

Statt dir zuzuhören, bitten wir dich um Erklärungen und möchten das bekommen, was wir wollen.

Wann können wir endlich diese Befürchtung hinter uns lassen, dass wir nicht genug bekommen, wenn wir dir folgen?

Herr, wir bitten dich, uns unsere Sünden zu verzeihen und unsere Herzen mit deiner Liebe zu erfüllen.

 

Stille

 

Wir bringen unsere Verletzungen und Kränkungen vor Gott.

Wir bringen zu ihm auch das, womit wir andere verletzt und ihnen Unrecht getan haben und bitten:

 

Gott sei mir Sünder gnädig.

 

Der allmächtige Gott erbarme sich unser,

er vergebe uns unsere Sünde

und führe uns zum ewigen Leben.

Amen.

 

Kyrie eleison – Herr, erbarme dich. 

Christe eleison – Christus, erbarme dich. 

 

Kyrie eleison – Herr, erbarm dich über uns.



Remissione

“Poiché al Padre piacque di far abitare in lui tutta la pienezza 20 e di riconciliare con sé tutte le cose per mezzo di lui, avendo fatto la pace mediante il sangue della sua croce; per mezzo di lui, dico, tanto le cose che sono sulla terra, quanto quelle che sono nei cieli.”

(Colossesi 1, 19-21) 


Gnadenzusage

„Denn es hat Gott gefallen, alle Fülle in ihm wohnen zu lassen und durch ihn alles zu versöhnen zu ihm hin, es sei auf Erden oder im Himmel, indem er Frieden machte durch sein Blut am Kreuz.“

(Kolosser 1,19-20)



Preghiera

Tu non aspetti, Dio, finché abbiamo trovato il cammino per arrivare da te.

Tu ci cerchi, noi che siamo prigionieri in questo mondo.

Ti esponi al nostro egoismo e menzogna, al nostro odio.

Ti dai, ti regali.

Cerchi di conquistarci in modo che ci lasciamo riconciliare.

Lasci la tua vita affinché noi possiamo vivere e tirare un sospiro di sollievo.

Liberaci da tutto ciò che ti ripugna.

 

Fa' di noi uomini nuovi secondo il tuo gradimento. Amen.


Gebet

DU wartest nicht, Gott, bis wir den Weg zu dir finden.

Du suchst uns auf, die wir in dieser Welt gefangen sind.

Unserer Selbstsucht und Lüge, unserem Hass setzt du dich aus.

Du gibst dich hin, du verschenkst dich.

Du wirbst um uns, damit wir uns versöhnen lassen.

Du läßt dein Leben damit wir leben und aufatmen können.

Befreie uns von allem, was dir widerstrebt.

Mach aus uns neue Menschen nach deinem Sinn. Amen.



Lettura dell’epistola, Filippesi 2, 5-11

La vostra mansuetudine sia nota a tutti gli uomini. Il Signore è vicino. Non angustiatevi di nulla, ma in ogni cosa fate conoscere le vostre richieste a Dio in preghiere e suppliche, accompagnate da ringraziamenti. E la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cristo Gesù.

Quindi, fratelli, tutte le cose vere, tutte le cose onorevoli, tutte le cose giuste, tutte le cose pure, tutte le cose amabili, tutte le cose di buona fama, quelle in cui è qualche virtù e qualche lode, siano oggetto dei vostri pensieri. Le cose che avete imparate, ricevute, udite da me e viste in me, fatele; e il Dio della pace sarà con voi.

Ho avuto una grande gioia nel Signore, perché finalmente avete rinnovato le vostre cure per me; ci pensavate sì, ma vi mancava l'opportunità. Non lo dico perché mi trovi nel bisogno, poiché io ho imparato ad accontentarmi dello stato in cui mi trovo.

 


Epistellesung: Philipper 2, 5-11                   

Seid so unter euch gesinnt, wie es der Gemeinschaft in Christus Jesus entspricht:

Er, der in göttlicher Gestalt war, hielt es nicht für einen Raub, Gott gleich zu sein, sondern entäußerte sich selbst und nahm Knechtsgestalt an, ward den Menschen gleich und der Erscheinung nach als Mensch erkannt. Er erniedrigte sich selbst und ward gehorsam bis zum Tode, ja zum Tode am Kreuz. Darum hat ihn auch Gott erhöht und hat ihm den Namen gegeben, der über alle Namen ist, dass in dem Namen Jesu sich beugen sollen aller derer Knie, die im Himmel und auf Erden und unter der Erde sind, und alle Zungen bekennen sollen, dass Jesus Christus der Herr ist, zur Ehre Gottes, des Vaters.



♪ Inno 136: L’Agnello V 1-3


♪ Lied 136: Ein Lämmlein geht V 1-3 



Vangelo: Giovanni 12, 12-19

Il giorno seguente, la gran folla che era venuta alla festa, udito che Gesù veniva a Gerusalemme, prese dei rami di palme, uscì a incontrarlo, e gridava: «Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore, il re d'Israele!» Gesù, trovato un asinello, vi montò sopra, come sta scritto:

«Non temere, figlia di Sion!

Ecco, il tuo re viene, montato sopra un puledro d'asina!»

I suoi discepoli non compresero subito queste cose; ma quando Gesù fu glorificato, allora si ricordarono che queste cose erano state scritte di lui, e che essi gliele avevano fatte.

La folla dunque, che era con lui quando aveva chiamato Lazzaro fuori dal sepolcro e l'aveva risuscitato dai morti, ne rendeva testimonianza. Per questo la folla gli andò incontro, perché avevano udito che egli aveva fatto quel segno miracoloso. Perciò i farisei dicevano tra di loro: «Vedete che non guadagnate nulla? Ecco, il mondo gli corre dietro!»


Evangelium: Johannes 12, 12-19

Als am nächsten Tag die große Menge, die aufs Fest gekommen war, hörte, dass Jesus nach Jerusalem kommen werde, nahmen sie Palmzweige und gingen hinaus ihm entgegen und schrien: Hosianna! Gelobt sei, der da kommt im Namen des Herrn, der König von Israel! Jesus aber fand einen jungen Esel und setzte sich darauf, wie geschrieben steht (Sacharja 9,9): »Fürchte dich nicht, du Tochter Zion! Siehe, dein König kommt und reitet auf einem Eselsfüllen.« Das verstanden seine Jünger zuerst nicht; doch als Jesus verherrlicht war, da dachten sie daran, dass dies von ihm geschrieben stand und man so an ihm getan hatte.

Die Menge aber, die bei ihm war, als er Lazarus aus dem Grabe rief und von den Toten auferweckte, bezeugte die Tat. Darum ging ihm auch die Menge entgegen, weil sie hörte, er habe dieses Zeichen getan. Die Pharisäer aber sprachen untereinander: Ihr seht, dass ihr nichts ausrichtet; siehe, alle Welt läuft ihm nach.



Credo Apostolico

Io credo in Dio,

Padre onnipotente,

Creatore del cielo e della terra.

 

E in Gesù Cristo,

suo Figlio unigenito, nostro Signore,

il quale fu concepito di Spirito Santo,

nacque da Maria vergine,

patì sotto Ponzio Pilato,

fu crocefisso, morì e fu sepolto;

discese agli inferi,

il terzo giorno resuscitò dai morti,

salì al cielo,

siede alla destra di Dio,

Padre onnipotente.

Di là verrà a giudicare i vivi e i morti.

 

Io credo nello Spirito Santo,

la santa Chiesa cristiana,

la comunione dei santi,

la remissione dei peccati,

la risurrezione dei morti

e la vita eterna.

Amen.


Apostolisches Glaubensbekenntnis

Ich glaube an Gott,

den Vater, den Allmächtigen,

den Schöpfer des Himmels und der Erde.

 

Und an Jesus Christus,

seinen eingeborenen Sohn, unsern Herrn,

empfangen durch den Heiligen Geist,

geboren von der Jungfrau Maria,

gelitten unter Pontius Pilatus,

gekreuzigt, gestorben und begraben,

hinabgestiegen in das Reich des Todes,

am dritten Tage auferstanden von den Toten,

aufgefahren in den Himmel;

er sitzt zur Rechten Gottes,

des allmächtigen Vaters;

von dort wird er kommen, zu richten die Lebenden und die Toten.

 

Ich glaube an den Heiligen Geist,

die heilige christliche Kirche,

Gemeinschaft der Heiligen,

Vergebung der Sünden,

Auferstehung der Toten

und das ewige Leben.

Amen 



Predica

Care sorelle e cari fratelli in Cristo!

 

Con la Domenica delle Palme iniziano gli ultimi preparativi per la celebrazione della Pasqua. Entriamo nella Settimana Santa e con essa nel vivo della storia delle sofferenze di Cristo. Questa domenica molte chiese sicuramente sarebbero state decorate con rami di palma o di olivo. Nella nostra chiesa di Trieste ognuno di noi avrebbe ricevuto un ramo d’olivo con un foglietto con su la scritta “Va’ in pace!” che ogni anno con grande attenzione e con grande amore preparano le nostre mogli.

 

Prima che inizi la Settimana Santa però – cioè prima che aumenti gradualmente la tensione e prima di ascoltare i passi biblici che raccontano il dolore, le sofferenze e le sconfitte – riceviamo attenzione. Anche Gesù ha ricevuto attenzione. Di questo ci testimonia il passo biblico che leggeremo in occasione dell’odierna predica. E come è stato trattato Gesù? Nel Vangelo di Marco possiamo leggere:

 

Gesù era a Betania, in casa di Simone il lebbroso; mentre egli era a tavola entrò una donna che aveva un vaso di alabastro pieno d'olio profumato, di nardo puro, di gran valore; rotto l'alabastro, gli versò l'olio sul capo. Alcuni, indignatisi, dicevano tra di loro: ”Perché si è fatto questo spreco d'olio? Si poteva vendere quest'olio per più di trecento denari, e darli ai poveri”. Ed erano irritati contro di lei. Ma Gesù disse: ”Lasciatela stare! Perché le date noia? Ha fatto un'azione buona verso di me. Poiché i poveri li avete sempre con voi; quando volete, potete far loro del bene; ma me non mi avete per sempre. Lei ha fatto ciò che poteva; ha anticipato l'unzione del mio corpo per la sepoltura. In verità vi dico che in tutto il mondo, dovunque sarà predicato il vangelo, anche quello che costei ha fatto sarà raccontato, in memoria di lei”.

(Marco 14: 3–9)

 

Care sorelle e cari fratelli.

Se leggiamo questa storia in fretta e se non ci pensiamo troppo su, possiamo trovarci ben presto e facilmente dalla parte di coloro che hanno condannato l'atto di questa donna. Possiamo presto metterci dalla parte di chi dice “Perché si è fatto questo spreco d'olio? Si poteva vendere quest'olio per più di trecento denari, e darli ai poveri”. Il che da un certo punto di vista è anche comprensibile. Mettersi dalla parte dei più deboli, dei più poveri, di quelli che hanno bisogno d’aiuto è qualcosa di gradito e desiderato. Coloro che poi sostengono questi ideali, acquistano facilmente popolarità, crescono d’importanza e vengono spesso moralmente appoggiati nelle loro cause dalla maggioranza delle persone. Essere dalla parte dei più deboli e mostrare la propria solidarietà verso i poveri è un atto lodevole che deve essere incoraggiato per sé. Infine, non viene un tale atteggiamento applaudito dall’intera società e non sosteniamo tali virtù anche noi nella Chiesa?

 

La reazione di Gesù ci può sorprendere. Perché ha reagito così? Cosa è successo alle sue raccomandazioni di prendersi cura gli uni degli altri? Di aiutare “il più piccolo”?

 

Ma procediamo con ordine. Possiamo leggere questo passo anche da un’altra angolazione, ovvero potremmo fare la stessa domanda a coloro che hanno per primi posto questa domanda. La donna avrebbe potuto chiedere agli “indignati”: “E che cosa farete voi? A quali cose rinuncerete voi? Cosa del vostro darete voi? Siate voi a fare il primo passo!”. Queste semplici domande fanno apparire il passo biblico sotto una luce del tutto diversa. Ma la donna non ha fatto nulla di questo, bensì è stato Gesù colui che ha risposto a questi rimproveri morali.

 

Gesù ha risposto quindi ai rimproveri di tutti coloro che giudicano l’atto della donna come immorale, perché secondo loro con questo olio si avrebbe potuto aiutare i poveri in modi diversi. Ma l’atto della donna è stato veramente immorale? O forse quelli che dichiarano veemente che bisogna occuparsi dei poveri vogliono soltanto giustificare la propria inattività? Gesù dice: “Lasciatela stare!”. Ma avrebbe potuto senza nessun senso di colpa dire anche che non stanno facendo altro che fingere di essere “dei giusti” e pieni di premura.

 

Oggi sono in molti quelli che pensano di essere nel giusto e di essere partecipi. Quelli che moralizzano e cercano ingiustamente di provocare un senso di colpa. E allo stesso tempo cercano di mettersi in pace la propria coscienza. Nel senso “come sono buono, perché penso ai poveri (…)”. Insomma, discolparsi dalla propria mancanza d’attività.

 

Ma la reazione di Gesù significa anche un’altra cosa. Qualcosa di più. Con le parole “Ha fatto un'azione buona verso di me” è arrivato al nocciolo della questione. Gesù ci comunica che dobbiamo cercare le buone intenzioni in ogni azione. Questo è ciò che bisogna apprezzare. Questo è ciò che ci comunica il passo biblico di oggi. Non dobbiamo soffermarci sul prezzo dell’olio o sulla rarità di esso. Su quanto sia difficile da produrre e quanto difficile sia da ottenere. Tutto questo è di secondo ordine. Dobbiamo piuttosto analizzare e soffermarci sull’atto stesso. Che cosa ha voluto fare la donna con questo suo atto? Gesù dice: “Ha fatto un'azione buona verso di me (…) Lei ha fatto ciò che poteva.” Ha voluto fare qualcosa di buono, qualcosa di bello. Quindi qualcosa soltanto per Gesù. L’essenziale di tutto ciò è che lei lo abbia fatto. Gesù ha potuto sentire questa sua azione con il suo stesso corpo. Gesù ha dovuto per questo difendere la donna, perché lei l’ha aiutato, perché lei gli ha dimostrato la sua attenzione. Gesù ha dovuto difenderla dai moralisti. 

 

È certamente anche vero che questo atto sia stato fatto al momento giusto. Gesù sapeva che lo aspettava una grande sofferenza, perché andava contro il Calvario, la croce e la morte. Sapeva che il compimento stava per realizzarsi. Ma prima di tutto questo ha ricevuto un po’ d’attenzione e questo gli è piaciuto. E ne aveva anche bisogno. La donna, di cui non conosciamo il nome, non ha agito razionalmente, ma ha seguito i suoi sentimenti. Sentiva che Gesù aveva bisogno del suo aiuto, e così ha deciso di agire come meglio poteva. Ha deciso di fare qualcosa che potesse far sentire bene Gesù. E Gesù ha accettato questo suo atto di bontà. Lo ha percepito come un gesto d’addio prima di compiere il suo ultimo viaggio, e perciò ne era molto grato. Questo passo esprime anche la gratitudine di Gesù. Gratitudine per un’azione “piccola”. Gratitudine per l'attenzione ricevuta.

 

In tutti le azioni di questo tipo c'è e ci deve essere una sorta d’interazione. Un’interazione tra colui che dà qualcosa e colui che riceve. Questo crea una relazione. La donna di Betania e Gesù hanno creato così un’interazione che esprime gratitudine, amicizia, preoccupazione, calore e vicinanza.

 

Il brano biblico, care sorelle e cari fratelli in Cristo, comunica soprattutto in questa Domenica delle Palme molto di più di quanto possiamo leggere a prima vista. Ci dice di non moralizzare, di non condannare e di non cercare delle scuse. Ci dice che contano le azioni. Ci informa che dobbiamo rallegrarci di ogni attenzione che qualcuno ci dà. Ci dice di rallegrarci e di essere grati per la grazia di Dio che ognuno di noi vive a modo suo. Ci incoraggia quindi ad “agire”.

 

Chiunque voglia conoscere la grazia di Dio, deve concentrarsi sulle sue azioni. Qui e ora. Sì, anche in questi tempi di quarantena. Siamo aperti e sensibili alle azioni degli altri. Inoltre, siamo attivi e aiutiamo gli altri con piccole azioni. Abbracciamo coloro che ci stanno accanto. Chiamiamo coloro che abbiamo giurato di non chiamare mai più. Scriviamo qualcosa d’incoraggiante a coloro che hanno bisogno della nostra attenzione, che sono soli o che sono malati. Proprio come la donna di Betania non ha aspettato di agire, così anche noi non dovremmo tardare a farlo. Siamo concreti e abbiamo il cuore aperto per tutto quello che c’è e per tutto quello che ci circonda. Amen.

 


Predigt

Liebe Schwestern und Brüder in Christus!

 

Mit dem Palmsonntag bereiten wir uns auf Ostern vor. Die Karwoche beginnt und wir erleben das Leiden Christus. An diesem Sonntag wären viele Kirchen mit Olivenzweigen geschmückt worden. In unserer Kirche in Triest bekommt jeder einen Olivenzweig mit einem Zettelchen, auf dem „Gehe in Frieden“ steht. Sie werden jedes Jahr mit viel Liebe und Sorgfalt von unseren Frauen vorbereitet.

 

Bevor die Karwoche jedoch beginnt – das heißt, bevor schrittweise die Spannung steigt und bevor wir die Bibelverse hören, die von den Schmerzen, dem Leiden und den Niederlagen erzählt, wenden wir uns der Aufmerksamkeit zu. Genau davon berichtet dieser Bibelvers, den wir zur heutigen Predigt lesen. Wie wurde Jesus behandelt? Im Markusevangelium lesen wir:

 

„Und als er in Betanien war im Hause Simons des Aussätzigen und saß zu Tisch, da kam eine Frau, die hatte ein Alabastergefäß mit unverfälschtem, kostbarem Nardenöl, und sie zerbrach das Gefäß und goss das Öl auf sein Haupt. Da wurden einige unwillig und sprachen untereinander: Was soll diese Vergeudung des Salböls? Man hätte dieses Öl für mehr als dreihundert Silbergroschen verkaufen können und das Geld den Armen geben. Und sie fuhren sie an. Jesus aber sprach: Lasst sie! Was bekümmert ihr sie? Sie hat ein gutes Werk an mir getan. Denn ihr habt allezeit Arme bei euch, und wenn ihr wollt, könnt ihr ihnen Gutes tun; mich aber habt ihr nicht allezeit. Sie hat getan, was sie konnte; sie hat meinen Leib im Voraus gesalbt zu meinem Begräbnis. Wahrlich, ich sage euch: Wo das Evangelium gepredigt wird in der ganzen Welt, da wird man auch das sagen zu ihrem Gedächtnis, was sie getan hat.” (Markus 14: 3–9)

 

Liebe Schwestern und Brüder!

Wenn wir diese Geschichte rasch durchlesen und nicht zu sehr darüber nachdenken, könnten wir schnell mit denen einverstanden sein, die die Handlung der Frau verurteilt haben. Wir könnten uns auf die Seite derer stellen, die sagen:  "Was soll diese Vergeudung des Salböls? Man hätte dieses Öl für mehr als dreihundert Silbergroschen verkaufen können und das Geld den Armen geben“. Das ist eine sehr verständliche Einstellung. Es ist erwünscht und willkommen sich auf die Seite der Schwachen, der Armen, der Bedürftigen zu stellen. Diejenigen, die das unterstützen, werden schnell berühmt, bekommen eine wichtige Position und werden oft moralisch von der Mehrheit der Menschen gefördert. Auf der Seite des Schwächeren zu stehen und Solidarität mit ihnen zu zeigen, ist lobenswert und muss unterstützt werden. Wird dafür nicht letztendlich von der gesamten Gesellschaft applaudiert und gehört nicht auch unsere Kirche dazu?

 

Die Reaktion von Jesus kann uns überraschen. Warum hat er so reagiert? Wo sind seine ganzen Ermahnungen, dass sich jeder um seinen Nächsten kümmern sollte, abgeblieben? Dem „Kleinsten“ zu helfen?

 

Aber wir gehen der Reihe nach. Wir können diesen Abschnitt auch von einem anderen Gesichtspunkt aus lesen, oder wir können dieselbe Frage an die stellen, die zuerst die Frage gestellt haben. Die Frau hätte auch die „Indignierten (Empörten)“ fragen können: “Und was macht ihr? Worauf verzichtet ihr? Was gebt ihr ab? Macht den ersten Schritt!“ Diese einfachen Fragen lassen diesen Bibelabschnitt in einem anderen Licht erscheinen. Die Frau hat jedoch nichts dergleichen getan, aber Jesus selber hat auf diese moralischen Vorwürfe geantwortet. 

 

Jesus hat also auf die Vorhaltungen all derer geantwortet, die die Handlung der Frau als unmoralisch bezeichneten, weil man ihrer Meinung nach mit diesem Öl den Armen auf eine andere Weise hätte helfen können. Aber war diese Handlung der Frau wirklich unmoralisch? Oder wollen die, die vehement darauf bestehen, dass man sich um die Armen kümmern muss, sich nur rechtfertigen, weil sie nichts tun? Jesus sagt: „Lasst sie!“ Er hätte aber auch ohne Skrupel sagen können, dass sie nichts machen sondern nur so tun als ob sie „die Richtigen“ sind und sich um andere sorgen.

 

Heute gibt es viele Personen, die meinen das Richtige zu tun und sich zu beteiligen. Die, die verurteilen und versuchen Schuldgefühle beim anderen zu erwecken. Und gleichzeitig möchten sie in Frieden mit sich selbst sein. Im Sinne von “ich bin so gut, weil ich mich um die Armen kümmere (…)“. Genau so kann man leicht jede Schuld von sich weisen.

 

Aber die Reaktion von Jesus bedeutet auch etwas anderes. Etwas Höheres. Mit den Worten: “Sie hat ein gutes Werk an mir getan“ hebt er den Kern der Sache hervor. Jesus möchte uns sagen, dass wir in jeder Handlung auch etwas Gutes finden müssen. Genau das muss man beachten. Das ist es, was uns der Bibelvers heute sagen möchte. Wir dürfen nicht über den Preis des Öles nachdenken oder darüber, was es wert sein könnte, weil es so selten ist. Oder wie schwierig es ist, es zu produzieren oder zu erhalten. Das alles steht an zweiter Stelle. Wir müssen die Handlung selber sehen und analysieren. Was wollte die Frau mit ihrer Handlung zeigen? Jesus sagt: “Sie hat ein gutes Werk an mir getan“ (…). . Sie hat getan, was sie konnte“. Sie wollte ein gutes Werk tun, etwas Schönes. Nur für Jesus. Das Wichtige ist, dass sie es getan hat. Jesus konnte diese Handlung mit seinem Körper spüren. Jesus hat deshalb die Frau verteidigen wollen, weil sie ihm geholfen hat, weil sie ihm ihre ganze Aufmerksamkeit geschenkt hat. Jesus hat sie vor den Moralisten verteidigen wollen. 

 

Es ist sicher wahr, dass diese Handlung zum rechten Moment gemacht wurde. Jesus wusste, dass ihn ein großes Leid erwarten wird, weil er sich auf den Kreuzweg machte, wo ihn das Kreuz und der Tod erwarteten. Er wusste, dass die Erfüllung wahr werden würde. Aber vor alledem bekam er noch etwas Aufmerksamkeit und das hat ihm gefallen. Er brauchte es. Die Frau, von der wir auch den Namen nicht kennen, hat nicht rational gehandelt sondern mit ihrem Herzen. Sie fühlte, dass Jesus ihre Hilfe brauchte und so hat sie entschieden, sie ihm zukommen zu lassen, so gut sie konnte Sie hat entschieden Jesus etwas Gutes zu tun. Und Jesus hat entschieden es anzunehmen. Er hat es als Abschied gesehen, bevor er sich auf den Weg zu seiner letzten Reise machte, und dafür war er sehr dankbar. Dieser Schritt zeigt auch die Dankbarkeit von Jesus. Dankbarkeit für eine „Kleinigkeit“. Dankbarkeit für die Aufmerksamkeit, die er erhalten hat. 

 

In all diesen Handlungen muss sich eine Art Beziehung aufbauen. Ein Geben und Nehmen. So kann eine Beziehung entstehen. Die Frau in Betanien und Jesus haben so eine Beziehung aufgebaut, die aus Dankbarkeit, Freundschaft, Sorgen, Wärme und Nähe besteht.

 

Dieser Bibelvers, liebe Schwestern und Brüder in Christus, drückt besonders an diesem Palmsonntag viel mehr aus, als wir auf den ersten Blick lesen können. Uns wird nahegelegt uns nicht als Moralapostel aufzuspielen, nicht zu urteilen und uns nicht hinter Ausreden zu verstecken. Uns wird gesagt, dass die Taten zählen. Uns wird auch mitgeteilt, dass wir uns über jede kleine Aufmerksamkeit, die wir von jemanden erhalten, freuen müssen. Uns wird gesagt, dass wir für die Gnade Gottes, die jeder von uns auf seine eigene Art sieht, dankbar sein müssen. Wir werden aufgefordert „zur Tat zu schreiten”!

 

Wer die Gnade Gottes erfahren möchte, muss sich auf seine Taten konzentrieren. Im Hier und Jetzt. Auch jetzt, während der Quarantänezeit. Lasst uns offen und großherzig für die Handlungen der anderen sein. Außerdem sollten wir selber aktiv sein und den anderen auch mit kleinen Taten zur Seite stehen. Umarmen wir die, die uns nahe sind. Rufen wir die an, bei denen wir uns nie mehr melden wollten. Schreiben wir ein paar gute Worte für die, die unsere Aufmerksamkeit gerade jetzt brauchen, weil sie alleine oder krank sind. Genau so wie die Frau in Betanien es gemacht hat, indem sie nicht mit ihren Handlungen gewartet hat, so dürfen auch wir nicht warten sondern müssen handeln. Seien wir konkret und öffnen unsere Herzen für alle, die uns umgeben und alles, was es gibt. AMEN



♪ Inno 137: Seme nella terra V 1-3


♪ Lied 137: Korn, das in die Erde V 1-3



Preghiera d’intercessione

Dio della consolazione e dell’amore. In questa Domenica delle Palme veniamo davanti a Te e Ti preghiamo per la Tua protezione: 

  • di tutti coloro che lavorano negli ospedali e di tutti coloro che si occupano della salute dei malati;
  • di tutti coloro che lavorano nei negozi e di tutti coloro che fanno sì che abbiamo a disposizione il nostro pane quotidiano;
  • di tutti coloro che fanno sì che non anneghiamo nei rifiuti urbani;
  • di tutti coloro che si occupano della nostra sicurezza;
  • di tutte le volontarie e di tutti i volontari che con grande dedizione in vari modi aiutano coloro che ne hanno bisogno;
  • di tutti i membri della famiglia e di tutti gli amici che per via delle restrizioni attuali noi possiamo vedere o essere in loro compagnia.

Tuo Figlio ci ha mostrato quanto ci è vicino durante l'Ultima Cena.

 

Con l’aiuto della Sua fedele prossimità, pensiamo a tutti coloro che sono soli, che sono tristi e che in questi giorni vivono nella paura per le proprie vite e per le vite dei propri cari. Ti preghiamo, rasserena i loro cuori e dai loro nuova speranza e fede forte. Fa sì che la Tua parola possa confortarli.

 

Alla nostra preghiera si uniscono anche le sorelle ed i fratelli in Cristo sia in Europa che nel mondo. Insieme preghiamo per tutti coloro che sono stati colpiti dal virus. Preghiamo che possano trovare la consolazione nel Tuo amore generoso.

 

Buon Dio, per favore, dacci la forza per superare questa prova. Perché possiamo superarla uniti nella solidarietà e nell'amore. Fa sì che in questo ci aiuti Tuo Figlio ed il nostro Salvatore Gesù Cristo.

 

Padre nostro che sei nei cieli,

sia santificato il tuo nome,

venga il tuo regno,

sia fatta la tua volontà come in cielo anche in terra.

Dacci oggi il nostro pane quotidiano

e rimetti a noi i nostri debiti

come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori

e non indurci in tentazione, ma liberaci dal Male.

Tuo è il regno, la potenza e la gloria nei secoli dei secoli.

Amen.


Fürbittengebet

Herr im Himmel, Gott des Trostes und der Liebe. An diesem Palmsonntag kommen treten wir vor Dich und beten um Deinen Schutz:

 

  • Für alle, die in den Krankenhäusern arbeiten und sich um die der Kranken kümmern damit sie gesund werden können;
  • Für alle, die in den Geschäften arbeiten und dafür sorgen, dass wir unser täglich Brot erhalten dürfen;
  • Für alle, die dafür sorgen, dass unser Abfall entsorgt wird und wir nicht darin „ersticken“ müssen;
  • Für alle, die für unsere Sicherheit sorgen;
  • Für alle ehrenamtlichen Mitarbeiter, die überall dort helfen, wo es nötig ist; 
  • Für alle Familienangehörigen und Freunde, die wir wegen der Einschränkungen nicht sehen oder besuchen dürfen. 

Dein Sohn hat uns gezeigt, wie nah er uns während des Letzten Abendmahles ist. 

 

Mit dem Wissen, dass er uns nah ist, denken wir an alle die, die alleine sein müssen, die traurig sind und in diesen Tagen Angst um ihr Leben und das Leben ihrer Lieben haben. Wir bitten Dich, tröste ihre Herzen und gib ihnen neue Hoffnung und bestärke ihren Glauben. Mach, dass dein Wort sie aufrichtet. 

 

Wir vereinen uns mit diesem Gebet auch mit den Schwestern und Brüdern in Europa und auf der Welt. Zusammen beten wir für alle, die von dem Virus betroffen wurden. Wir beten, dass sie Trost in Deiner großzügigen Liebe finden!

 

Lieber Gott, bitte gib uns die Kraft um diese Hürde zu überwinden. Wir können sie vereint in Solidarität und in Liebe überwinden. Hilf uns dabei durch deinen Sohn und unseren Retter Jesus Christus. AMEN

 

Vater unser im Himmel.

Geheiligt werde dein Name.

Dein Reich komme.

Dein Wille geschehe wie im Himmel, so auf Erden.

Unser tägliches Brot gib uns heute.

Und vergib uns unsere Schuld,

wie auch wir vergeben unsern Schuldigern.

Und führe uns nicht in Versuchung,

sondern erlöse uns von dem Bösen.

Denn dein ist das Reich und die Kraft und die Herrlichkeit in Ewigkeit.

Amen.

 



♪ Inno 182: Vieni, benedicici, Signor V 1-3 


♪ Lied 182: Herr, wir bitten V 1-3 



Benedizione

Dio benedica e ti protegga!

Dio faccia risplendere il suo volto su di te e ti sia propizio!

Dio rivolga verso di te il suo volto e ti dia la pace! Amen 


Segen

Gott segne dich und behüte dich;

Gott lasse sein Angesicht leuchten über dir und sei dir gnädig;

Gott hebe sein Angesicht über dich und gebe dir Frieden. Amen