31.05.2020 Culto di Pentecoste - Gottesdienst zu Pfingsten


Quando e Dove?

Wann und Wo?


Domenica, 31 maggio 2020 - ore 11

Sonntag, 31. Mai 2020 - 11 Uhr

Chiesa San Francesco d'Assisi

Via San Francesco d'Assisi 11

10122 Torino


Primo culto in presenza dopo la fine della Quarantena. La seguente liturgia è dedicata a chi per ora non se la sentisse ancora a recarsi in chiesa, ma avrebbe piacere di parteciparvi comunque. 


Unser erster Präsenzgottesdienst nach dem Ende der Quarantäne. Die folgende Liturgie ist denjenigen gewidmet, die sich noch nicht wieder trauen, persönlich in die Kirche zu gehen, aber trotzdem am Gottesdienst teilhaben möchten. 


Saluto con Votum

Pastore: Nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo.

Comunità: Amen

Pastore: Il nostro aiuto viene dal Signore 

Comunità: che ha creato cieli e terra.


Begrüßung mit Votum

Pfarrer: Im Namen Gottes des Vaters und des Sohnes und des Heiligen Geistes.

Gemeinde: Amen

Pfarrer: Unsere Hilfe steht im Namen des Herrn,

Gemeinde: der Himmel und Erde gemacht hat.



Siate calorosamente benvenuti a questo culto speciale!

Molte cose sono diverse dal solito: l’ora, il luogo, il mantenere le distanze, le mascherine, la mancanza degli inni. La cosa fondamentale però è che dopo tre mesi ci ritroviamo per un culto. Celebriamo la Pentecoste nella Chiesa di San Francesco d’Assisi. Un caloroso ringraziamento a questo punto alla parrocchia del Duomo!

 

Che lo svolgimento sarà un po’ diverso dal solito forse lo avete già notato gettando uno sguardo al foglietto del culto. Anziché cantare la liturgia, pronunceremo le parole. E vi prego di rispondere a me di volta in volta con le parole che sono sottolineate. Siccome non è consentito cantare insieme, Annette eseguirà i canti per noi.

 

Celebreremo anche la Santa Cena. Nel Consiglio di chiesa ci sono stati dei dubbi se questo non possa essere pericoloso, ma abbiamo trovato una soluzione che è assolutamente in sicurezza. Ho messo le ostie sul vassoio sull’altare servendomi di guanti e sempre servendomi di guanti ho versato il vino nei bicchierini. Non toccherò più né le une né gli altri e durante la comunione ognuna e ognuno si prende un’ostia e un bicchierino di vino, senza toccare le altre ostie e gli altri bicchierini. Tutti tornano con il pane e il vino al loro posto e poi mangiamo e beviamo insieme quando vi inviterò a farlo pronunciando le parole «il corpo di Cristo dato per te».

E ora iniziamo questo culto. Lo Spirito di Dio è arrivato con potenza in questo mondo a Pentecoste. E noi siamo invitati a credere che lo Spirito Santo sia capace di grandi cose. «Non per potenza, né per forza, ma per lo spirito mio» dice il Signore degli eserciti”. Questa Parola dal Libro di Zaccaria è il versetto per la domenica di oggi e ci deve accompagnare anche al di là di questo giorno.


[Im Originalgottesdienst gibt es an dieser Stelle eine italienische Begrüßung mit einer kurzen deutschen Zusammenfassung]

Herzlich willkommen zu diesem besonderen Gottesdienst! 

Vieles ist anders als sonst: die Tageszeit, der Ort, das Abstandhalten, die Masken, der Ablauf ohne Gesang. Aber das entscheidende ist: Nach drei Monaten kommen wir zum ersten Mal wieder zu einem Gottesdienst zusammen. Wir feiern das Pfingstfest in der Kirche San Francesco d’Assisi. Herzlichen Dank dafür gleich an dieser Stelle an die Domgemeinde!

Dass der Ablauf ein bisschen anders sein wird als sonst, habt Ihr vielleicht schon beim Blick auf das Gottesdienstblatt gemerkt. Statt die Liturgie zu singen, werden wir die Worte sprechen. Und die unterstrichenen Worte bitte ich Euch jeweils mitzusprechen. Da wir nicht gemeinsam singen dürfen, wird Annette die Lieder für uns vortragen. 

Wir werden auch miteinander Abendmahl feiern. Im Gemeinderat gab es zunächst Bedenken, ob das nicht gefährlich sein könnte. Aber wir haben eine Lösung gefunden, die ganz sicher ist. Ich habe die Oblaten mit Handschuhen auf das Tablett auf dem Altar gelegt und ebenso mit Handschuhen den Wein in die Becherchen gefüllt. Beides werde ich nun nicht mehr anfassen und bei der Kommunion holt sich jede und jeder eine Oblate und einen Becher Wein, ohne die anderen Oblaten und Becher zu berühren. Alle gehen nacheinander mit  Brot und Wein zurück an ihren Platz und dann essen und trinken wir gemeinsam, wenn ich mit den Worten „Christi Leib für dich gegeben“ dazu einlade.

Und nun lasst uns diesen Gottesdienst beginnen. Machtvoll ist Gottes Geist an Pfingsten in diese Welt gekommen. Und wir sind eingeladen, ihm etwas zuzutrauen, dem Heiligen Geist. „Es soll nicht durch Heer oder Kraft, sondern durch meinen Geist geschehen, spricht der Herr Zebaoth.“  Dieses Wort aus dem Buch Sacharja ist der Spruch für den heutigen Pfingstsonntag und er soll uns begleiten auch über diesen Tag hinaus.



LIED / INNO 165 Komm, Heilger Geist / Vieni tra noi, Spirito V 1 dt + it


Salmo 118 (in alternanza pastore-comunità)

Questo è il giorno che il Signore ci ha preparato;

festeggiamo e rallegriamoci in esso.

O SIGNORE, dacci la salvezza! O SIGNORE, facci prosperare!

Benedetto colui che viene nel nome del SIGNORE.

Il SIGNORE è Dio e risplende su di noi:

Legate la vittima della solennità e portatela ai corni dell‘altare.

Celebrate il SIGNORE, poiché è buono,

perché la sua bontà dura in eterno.

Gloria al Padre e al Figlio

e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, e ora e sempre

nei secoli dei secoli. Amen.


Eingangspsalm 118 (im Wechsel)

Dies ist der Tag, den der Herr macht;                      

lasst uns darin uns freuen und fröhlich sein. 

O HERR, hilf! O HERR, lass wohl gelingen!       

Gelobt sei, der da kommt im Namen des HERRN.               

Der HERR ist Gott, der uns erleuchtet.                    

Schmückt das Fest mit Maien bis an die Hörner des Altars! 

Danket dem HERRN; denn er ist freundlich, 

und seine Güte währet ewiglich. 

Ehre sei dem Vater und dem Sohn und dem Heiligen Geist. 

Wie es war im Anfang, so auch jetzt und alle Zeit und in Ewigkeit. Amen.



Preghiera di Confessione del Peccato 

A Pentecoste festeggiamo la venuta dello spirito di Dio nel nostro mondo. 

Facendo questo ci accorgiamo che spesso siamo dominati di altri spiriti: 

dello spirito delle preoccupazioni e dello scoraggiamento, 

dello spirito dell’egoismo e della mancanza d’amore.

 

Preghiamo Dio in silenzio affinché ci tolga tutto ciò che ci separa da lui.

 

Silenzio

 

Dio onnipotente abbia pietà di noi,

ci perdoni il nostro peccato

e ci conduca alla vita eterna.

Amen


Sündenbekenntnis

An Pfingsten feiern wir, dass Gottes Geist in unsere Welt gekommen ist und immer wieder kommt. Dabei merken wir, dass unser Leben oft von anderen Geistern beherrscht wird: dem Geist der Sorge und der Verzagtheit, dem Geist der Ichsucht und der Lieblosigkeit.

 

Lasst uns in der Stille zu Gott beten, damit er alles nehmen möge, was uns von ihm trennt. 

 

Stille

 

Allmächtiger Gott, sei uns gnädig, 

vergib uns unsere Sünden

und führe uns zum ewigen Leben.

Amen 



Kyrie eleison.

Signore, pietà.

Christe eleison.

Cristo, di noi pietà.

Kyrie eleison.

Signor, pietà di noi.


Kyrie eleison.

Herr, erbarme dich.

Christe eleison. 

Christus, erbarme dich.

Kyrie eleison.

Herr, erbarm dich über uns. 



Remissione - Zuspruch

Der allmächtige Gott hat sich unser erbarmt.

Così Dio ha promesso:

 

Vi darò un cuore nuovo 

e metterò dentro di voi uno spirito nuovo; 

toglierò dal vostro corpo il cuore di pietra, 

e vi darò un cuore di carne. 

Metterò dentro di voi il mio Spirito 

e farò in modo che camminerete secondo le mie leggi, 

e osserverete e metterete in pratica le mie prescrizioni.

 

Wer Gott und seinem Wort vertraut und getauft ist wird selig. 

Das verleihe Gott uns allen. 

 

Amen.


Gloria

Gloria a Dio nei cieli

ed in terra pace a quelli che Egli ama.


Ehre sei Gott in der Höhe 

und auf Erden Fried, den Menschen ein Wohlgefallen. 



LIED / INNO 1o Allein Gott in der Höh / A Dio soltanto lode in ciel 


Preghiera del giorno / Gebet des Tages

 

Herr über Himmel und Erde, 

Gott über alles,

Vater von Ewigkeit,

du gibst der Welt den Lebensatem 

und entzündest in uns das Feuer deiner göttlichen Liebe.

Schenke uns deinen Geist, dass er Glauben in uns wecke

und all unser Denken und Tun durchdringe.

 

Dio magnifico,

a Pentecoste ci chiami a essere la tua chiesa.

ànimaci per mezzo della forza creatrice dello Spirito Santo

facci incontrare nella verità

e fa’ sì che ci capiamo l’un l’altro

 

Durch Jesus Christus, unseren Herrn,

der mit dir und dem Heiligen Geist lebt und regiert

von Ewigkeit zu Ewigkeit.

 

Amen


Epistola (in piedi)

Atti degli Apostoli 2,1-21 

Quando il giorno della Pentecoste giunse, tutti erano insieme nello stesso luogo.  Improvvisamente si fece dal cielo un suono come di vento impetuoso che soffia, e riempì tutta la casa dov'essi erano seduti. Apparvero loro delle lingue come di fuoco che si dividevano e se ne posò una su ciascuno di loro. Tutti furono riempiti di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, come lo Spirito dava loro di esprimersi.

Or a Gerusalemme soggiornavano dei Giudei, uomini religiosi di ogni nazione che è sotto il cielo. Quando avvenne quel suono, la folla si raccolse e fu confusa, perché ciascuno li udiva parlare nella propria lingua. E tutti stupivano e si meravigliavano, dicendo: «Tutti questi che parlano non sono Galilei? Come mai li udiamo parlare ciascuno nella nostra propria lingua natìa? Noi Parti, Medi, Elamiti, abitanti della Mesopotamia, della Giudea e della Cappadocia, del Ponto e dell'Asia, della Frigia e della Panfilia, dell'Egitto e delle parti della Libia cirenaica e pellegrini romani, tanto Giudei che proseliti, Cretesi e Arabi, li udiamo parlare delle grandi cose di Dio nelle nostre lingue». Tutti stupivano ed erano perplessi chiedendosi l'uno all'altro: «Che cosa significa questo?» Ma altri li deridevano e dicevano: «Sono pieni di vino dolce».

Ma Pietro, levatosi in piedi con gli undici, alzò la voce e parlò loro così: «Uomini di Giudea, e voi tutti che abitate in Gerusalemme, vi sia noto questo, e ascoltate attentamente le mie parole. Questi non sono ubriachi, come voi supponete, perché è soltanto la terza ora del giorno; ma questo è quanto fu annunciato per mezzo del profeta Gioele:

"Avverrà negli ultimi giorni", dice Dio, "che io spanderò il mio Spirito sopra ogni persona;

i vostri figli e le vostre figlie profetizzeranno,

i vostri giovani avranno delle visioni, e i vostri vecchi sogneranno dei sogni.

Anche sui miei servi e sulle mie serve,

in quei giorni, spanderò il mio Spirito, e profetizzeranno. Farò prodigi su nel cielo, e segni giù sulla terra, sangue e fuoco, e vapore di fumo.

Il sole sarà mutato in tenebre, la luna in sangue,

prima che venga il grande e glorioso giorno del Signore. E avverrà che chiunque avrà invocato il nome del Signore sarà salvato".


Epistel: Apostelgeschichte 2,1-21

Als der Pfingsttag gekommen war, waren sie alle beieinander an einem Ort. Und es geschah plötzlich ein Brausen vom Himmel wie von einem gewaltigen Sturm und erfüllte das ganze Haus, in dem sie saßen. Und es erschienen ihnen Zungen, zerteilt und wie von Feuer, und setzten sich auf einen jeden von ihnen, und sie wurden alle erfüllt von dem Heiligen Geist und fingen an zu predigen in andern Sprachen, wie der Geist ihnen zu reden eingab.

Es wohnten aber in Jerusalem Juden, die waren gottesfürchtige Männer aus allen Völkern unter dem Himmel. Als nun dieses Brausen geschah, kam die Menge zusammen und wurde verstört, denn ein jeder hörte sie in seiner eigenen Sprache reden. Sie entsetzten sich aber, verwunderten sich und sprachen: Siehe, sind nicht diese alle, die da reden, Galiläer? Wie hören wir sie denn ein jeder in seiner Muttersprache? Parther und Meder und Elamiter und die da wohnen in Mesopotamien, Judäa und Kappadozien, Pontus und der Provinz Asia,  Phrygien und Pamphylien, Ägypten und der Gegend von Kyrene in Libyen und Römer, die bei uns wohnen, Juden und Proselyten, Kreter und Araber: Wir hören sie in unsern Sprachen die großen Taten Gottes verkünden.

Sie entsetzten sich aber alle und waren ratlos und sprachen einer zu dem andern: Was will das werden? Andere aber hatten ihren Spott und sprachen: Sie sind voll süßen Weins.

Da trat Petrus auf mit den Elf, erhob seine Stimme und redete zu ihnen: Ihr Juden, und alle, die ihr in Jerusalem wohnt, das sei euch kundgetan, vernehmt meine Worte! Denn diese sind nicht betrunken, wie ihr meint, ist es doch erst die dritte Stunde des Tages; sondern das ist's, was durch den Propheten Joel gesagt worden ist (Joel 3,1-5): »Und es soll geschehen in den letzten Tagen, spricht Gott, da will ich ausgießen von meinem Geist auf alles Fleisch; und eure Söhne und eure Töchter sollen weissagen, und eure Jünglinge sollen Gesichte sehen, und eure Alten sollen Träume haben;  und auf meine Knechte und auf meine Mägde will ich in jenen Tagen von meinem Geist ausgießen, und sie sollen weissagen. Und ich will Wunder tun oben am Himmel und Zeichen unten auf Erden, Blut und Feuer und Rauchdampf; die Sonne soll in Finsternis verwandelt werden und der Mond in Blut, ehe der große und herrliche Tag des Herrn kommt. Und es soll geschehen: Wer den Namen des Herrn anrufen wird, der soll gerettet werden.«



LIED / INNO 230 C) Canto per Cristo V 1 - 2 it


Vangelo (in piedi)

 

Gloria  a Te, Signore. 

Giovanni 14, 15-19.23b-27 

Cristo disse ai suoi discepoli: «Se voi mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre, ed Egli vi darà un altro consolatore, perché stia con voi per sempre, lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete, perché dimora con voi, e sarà in voi. Non vi lascerò orfani; tornerò da voi. Ancora un po', e il mondo non mi vedrà più; ma voi mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. 

«Se uno mi ama, osserverà la mia parola; e il Padre mio l'amerà, e noi verremo da lui e dimoreremo presso di lui. Chi non mi ama non osserva le mie parole; e la parola che voi udite non è mia, ma è del Padre che mi ha mandato.

Vi ho detto queste cose, stando ancora con voi; ma il Consolatore, lo Spirito Santo, che il Padre manderà nel mio nome, vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto quello che vi ho detto.

Vi lascio pace; vi do la mia pace. Io non vi do come il mondo dà. Il vostro cuore non sia turbato e non si sgomenti.


Evangelium (im Stehen)

 

Ehre sei Dir, Herr. 

Johannes 14, 15-19.23b-27

Christus sprach zu seinen Jüngern: Liebt ihr mich, so werdet ihr meine Gebote halten. Und ich will den Vater bitten und er wird euch einen andern Tröster geben, dass er bei euch sei in Ewigkeit: den Geist der Wahrheit, den die Welt nicht empfangen kann, denn sie sieht ihn nicht und kennt ihn nicht. Ihr kennt ihn, denn er bleibt bei euch und wird in euch sein.

Ich will euch nicht als Waisen zurücklassen; ich komme zu euch. Es ist noch eine kleine Zeit, dann sieht die Welt mich nicht mehr. Ihr aber seht mich, denn ich lebe, und ihr sollt auch leben.

Wer mich liebt, der wird mein Wort halten; und mein Vater wird ihn lieben, und wir werden zu ihm kommen und Wohnung bei ihm nehmen. Wer aber mich nicht liebt, der hält meine Worte nicht. Und das Wort, das ihr hört, ist nicht mein Wort, sondern das des Vaters, der mich gesandt hat. Das habe ich zu euch geredet, solange ich bei euch gewesen bin. Aber der Tröster, der Heilige Geist, den mein Vater senden wird in meinem Namen, der wird euch alles lehren und euch an alles erinnern, was ich euch gesagt habe. Frieden lasse ich euch, meinen Frieden gebe ich euch. Nicht gebe ich euch, wie die Welt gibt. Euer Herz erschrecke nicht und fürchte sich nicht.


Gloria a te o Cristo.

Lob sei Dir, o Christe.



Credo Apostolico

Io credo in Dio, Padre onnipotente, Creatore del cielo e della terra.

E in Gesù Cristo, suo Figlio unigenito, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto;

discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò dai morti, salì al cielo, siede alla destra di Dio, Padre onnipotente. Di là verrà a giudicare i vivi e i morti.

Io credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cristiana, la comunione dei santi,

la remissione dei peccati, la risurrezione dei morti e la vita eterna. Amen. 


Apostolisches Glaubensbekenntnis

Ich glaube an Gott, den Vater, den Allmächtigen, den Schöpfer des Himmels und der Erde.

Und an Jesus Christus, seinen eingeborenen Sohn, unsern Herrn, empfangen durch den Heiligen Geist, geboren von der Jungfrau Maria,

gelitten unter Pontius Pilatus, gekreuzigt, gestorben und begraben, hinabgestiegen in das Reich des Todes, am dritten Tage auferstanden von den Toten, aufgefahren in den Himmel; er sitzt zur Rechten Gottes, des allmächtigen Vaters; von dort wird er kommen, zu richten die Lebenden und die Toten.

Ich glaube an den Heiligen Geist, die heilige christliche Kirche, Gemeinschaft der Heiligen,

Vergebung der Sünden, Auferstehung der Toten und das ewige Leben. Amen.



Predica (Atti degli Apostoli 2,1-21)        

Pentecoste con Santa Cena, 31-5-2020

Cara comunità!

Questo culto è davvero speciale per la nostra comunità: è il primo culto che celebriamo insieme dopo più di tre mesi. E lo celebriamo in un altro luogo, nella Chiesa di San Francesco d’Assisi, che d’ora in avanti ci viene messa a disposizione dalla Diocesi per i nostri culti.

C’è però anche un’altra particolarità: questi due eventi così importanti per la nostra comunità coincidono con la Festa della Pentecoste. A Pentecoste celebriamo l’effusione dello Spirito Santo sulla cristianità. Come hanno ricevuto questo Spirito gli apostoli e come abbiano fondato la prima comunità cristiana grazie alla sua azione lo abbiamo sentito nella lettura dell’Epistola. Ma questo che cos’ha a che fare con noi nella difficile situazione nella quale ci troviamo? Nella predica di oggi si tratta proprio di questo.

Innanzitutto per quanto riguarda la nostra situazione, la si può osservare da diverse prospettive. Ci si può rallegrare a ragione del fatto che ora tante cose siano di nuovo possibili, cose che per tante settimane non sono state possibili. Questo culto ne è un esempio e lo possiamo quindi celebrare in modo gioviale e con riconoscenza. Non dobbiamo però dimenticare che la crisi non è superata. E questo non riguarda soltanto le regole esteriori che devono essere rispettate; riguarda in modo ancora più fondamentale e profondo il nostro atteggiamento interiore. Come stanno le cose con le nostre paure e le nostre speranze? In che cosa riponiamo le nostre aspettative in relazione al futuro? Da che cosa ci facciamo guidare per quanto riguarda il nostro comportamento?

Se osserviamo in modo razionale la situazione nella quale ci troviamo, dobbiamo renderci conto che un ritorno alla normalità non è molto probabile in tempi brevi. Questo non dipende soltanto dalla diffusione del virus, ma anche dalle conseguenze che derivano dalle misure prese per contrastarla. E le conseguenze non sono solo di tipo economico, riguardano anche la nostra vita in comune, sia in ambito personale che politico che internazionale.

Ci si può però anche chiedere se la situazione prima della crisi del Covid-19 fosse davvero una normalità. Non c’erano già anche prima dei problemi profondi che indicavano una crisi, e questo a livello mondiale? Ciò non vale solo per il riscaldamento climatico, ma anche per esempio per il fenomeno dei cambiamenti non solo tecnici ma anche sociali che si accelerano sempre di più.

Comunque sia… la situazione nella quale ci troviamo è complicata, difficile e poco chiara. Come ci dovremmo comportare?

Naturalmente non ho nessuna ricetta da presentare qui. Al contrario: mi sembra che delle proposte che presentano delle soluzioni semplici ostacolino più che favorire una buona strada verso il futuro. Ho però un messaggio che vorrei trasmettere ed è oggi, a Pentecoste, il seguente: "«Non per potenza, né per forza, ma per lo spirito mio» dice il Signore degli eserciti”. (Zaccaria 4,6)

Guardiamo questo messaggio un po’ più da vicino: qui viene prospettata una soluzione “non per potenza, né per forza”, cioè non per mezzo della forza militare, ma nemmeno per mezzo di governi autoritari, con qualsiasi misura essi possano prendere. Ma anche la forza della scienza e l’efficacia della tecnica vengono relativizzate qui. Secondo questo messaggio dovremmo quindi rinunciare anche a queste? La seconda metà del versetto ci dà risposta a questa domanda: “per lo spirito mio dice il Signore degli eserciti”.

 

Per spiegare che cosa si intenda con ciò, devo partire un po’ più da lontano. La Bibbia racconta del fatto che Dio con il suo spirito ha accompagnato il suo popolo fin dall’inizio. La storia del popolo di Dio – che inizia con Abramo – è una storia molto piena di vicissitudini. I Libri dell’Antico Testamento riferiscono di come Dio abbia indicato in continuazione il cammino grazie al suo Spirito a questo popolo che esiste fino ad oggi nella forma dell’ebraismo. Nell’Antico Testamento il dono dello Spirito Santo è limitato però sostanzialmente a singole persone e a gruppi di persone. I Profeti sono i portatori dello Spirito Santo, le guide carismatiche del popolo che nella Bibbia vengono chiamati “Giudici” e più tardi i re. Proprio dalle guide politiche del popolo, dai giudici o re, allo Spirito di Dio non viene concesso lo spazio che richiede. I libri storici dell’Antico Testamento motivano con ciò le tremende catastrofi nelle quali è andato a finire il popolo di Dio.

I profeti però nello Spirito di Dio concepiscono una prospettiva assolutamente nuova in relazione alla sua efficacia. Già da Mosè viene detto: “Oh, fossero pure tutti profeti nel popolo del Signore, e volesse il Signore mettere su di loro il mio spirito!” (Numeri 11,29) e il Profeta Gioele annuncia: “Avverrà negli ultimi giorni – dice Dio – che io effonderò il mio Spirito su ogni persona”. Proprio queste però sono le parole con le quali l’Apostolo Pietro si rivolge alla gente a Gerusalemme nella storia della Pentecoste, come abbiamo sentito nell’Epistola.

Per semplificare un po’, si potrebbe dire: a Pentecoste lo spirito di Dio viene democratizzato e diffuso a livello mondiale; non è più limitato ai profeti e ai re del popolo Israele, bensì può essere ricevuto da tutti gli esseri umani su questa terra per mezzo del battesimo. Ed esso realizza ciò che Gesù ha promesso ai suoi discepoli durante il suo addio e ciò che abbiamo sentito nella lettura del Vangelo: “io pregherò il Padre, ed Egli vi darà un altro consolatore, perché stia con voi per sempre, lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete, perché dimora con voi, e sarà in voi”. (Giovanni 14,16s) E poi ancora: “ma il Consolatore, lo Spirito Santo, che il Padre manderà nel mio nome, vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto quello che vi ho detto”. (Giovanni 14,26)

 

Questo è quello che dice la storia biblica in relazione allo Spirito Santo. Che cosa significa questo ora per il messaggio che ho citato prima: “«Non per potenza, né per forza, ma per lo spirito mio» dice il Signore degli eserciti”? Se lo prendiamo sul serio, oggi non ci possiamo rallegrare con riconoscenza soltanto del fatto che possiamo celebrare di nuovo un culto. Dobbiamo essere riconoscenti soprattutto perché a ognuno e a ognuna di noi come cristiani è stato infuso lo Spirito Santo.

Lo Spirito di Dio nella fede in Gesù Cristo ci rende indipendenti da ciò che ci accade intorno; esso ci procura una nostra base a partire dalla quale possiamo vivere e agire. Questo non ci separa da ciò che accade nel mondo, ma grazie alla fede nello Spirito Santo lo possiamo affrontare diversamente. I problemi e le minacce che abbiamo davanti ai nostri occhi non devono destare in noi nessuna paura paralizzante poiché Cristo indipendentemente da questo ci ha promesso un futuro vivo. E per lo stesso motivo non abbiamo bisogno di legare la nostra gioia a un benessere presente o futuro; ci possiamo rallegrare nello Spirito di Dio di quello che Cristo ci dà e ci promette. Questo ci rende liberi, obiettivi e non prevenuti nel vedere quello che accade intorno a noi. E possiamo diventare attivi in questo accadere senza dover cercare la nostra propria felicità, poiché questa felicità ce l’abbiamo già. Abbiamo il “consolatore”, lo “Spirito della verità” che è in noi e che rimane con noi e ci insegna e ci ricorda qualsiasi cosa che ha detto Gesù.

Alla forza della scienza e all’efficacia della tecnica non dobbiamo quindi rinunciare, così come non dobbiamo rinunciare alla vita in comune in uno Stato con un Governo si spera ragionevole. Possiamo sfruttare tutto ciò, ma non ci dobbiamo far comandare da questo, né per quanto riguarda le nostre speranze e paure, né per quanto riguarda il cammino concreto che abbiamo davanti a noi. Possiamo piuttosto percorrere questo cammino, del quale al momento non conosciamo la forma concreta, fiduciosi nella forza dello Spirito Santo che ci lega a Gesù Cristo e al Padre in Cielo.

Ci potrebbe essere un messaggio che ci può aiutare di più in questo periodo? E la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i nostri cuori e i nostri pensieri in Cristo Gesù. 

          Traduzione dal tedesco di Katia Cavallito


Predigt (Apostelgeschichte 2,1-21)

                Pfingsten mit Abendmahl 31.5.2020

Liebe Gemeinde!

Dieser Gottesdienst heute ist für unsere Gemeinde ein ganz besonderer: Es ist der erste Gottesdienst, den wir nach mehr als drei Monaten wieder miteinander feiern. Und wir feiern ihn an einem neuen Ort, in der Kirche San Francesco d’Assisi, die uns von der Domgemeinde ab jetzt für unsere Gottesdienste zur Verfügung gestellt wird. 

Es gibt aber noch eine weitere Besonderheit. Sie besteht darin, dass diese beiden für unsere Gemeinde so wichtigen Anlässe mit dem Pfingstfest zusammenfallen. An Pfingsten feiern wir die Ausgießung des Heiligen Geistes über die Christenheit. Wie die Apostel diesen Geist empfangen und durch sein Wirken die erste christliche Gemeinde gegründet haben, das haben wir in der Epistellesung gehört. Was aber hat das mit uns zu tun, in der schwierigen Situation, in der wir uns befinden? Darum soll es heute in der Predigt gehen.

Zunächst, was unsere Lage angeht: man kann sie aus verschiedenen Perspektiven betrachten. Man kann sich zu Recht freuen darüber, dass nun wieder viele Dinge möglich sind, die über viele Wochen hinweg nicht möglich waren. Dieser Gottesdienst ist ein Beispiel dafür, und wir dürfen ihn deshalb fröhlich und dankbar feiern. - Wir sollten darüber aber nicht vergessen, dass die Krise nicht überwunden ist. Und das betrifft nicht nur die äußeren Sicherheitsregeln, die eingehalten werden müssen. Es betrifft noch viel grundsätzlicher und tiefer unsere innere Einstellung. Wie sieht es aus mit unseren Ängsten und Hoffnungen? Woran knüpfen wir unsere Erwartungen in Bezug auf die Zukunft? Wovon lassen wir uns leiten in Bezug auf unser Verhalten?

Wenn wir die Situation, in der wir uns befinden, nüchtern betrachten, müssen wir wohl feststellen, dass eine baldige Rückkehr zur Normalität nicht sehr wahrscheinlich ist. Das hängt nicht nur mit der Verbreitung des Virus zusammen, sondern auch mit den Folgen, die aus den Maßnahmen dagegen entstehen. Und diese Folgen sind nicht nur wirtschaftlicher Art, sie betreffen auch unser Zusammenleben sowohl im persönlichen Bereich als auch im politischen und internationalen Bereich.

Man kann sich allerdings auch fragen, ob denn die Situation vor der Covid-19-Krise eigentlich eine Normalität war. Gab es nicht auch davor schon tiefgreifende Probleme, die auf eine Krise hingewiesen haben, und zwar weltweit? Das gilt nicht nur für die Klimaerwärmung, sondern auch zum Beispiel für das Phänomen von ständig sich beschleunigenden Entwicklungen.

Wie auch immer – die Lage, in der wir uns befinden, ist kompliziert, schwierig und unübersichtlich. Wie sollen wir damit umgehen?

Natürlich verfüge ich über kein Rezept, das ich hier präsentieren könnte. Im Gegenteil: Mir scheint, dass Konzepte, die  einfache Lösungen propagieren, einen guten Weg in die Zukunft eher behindern als ihn fördern. Aber ich habe eine Botschaft, die ich weitergeben möchte. Und die lautet am heutigen Pfingsttag: „Es soll nicht durch Heer oder Kraft, sondern durch meinen Geist geschehen, spricht der Herr Zebaoth.“ (Sacharja 4,6b)

Schauen wir uns diese Botschaft ein bisschen näher an: Nicht durch „Heer oder Kraft“ wird hier eine Lösung in Aussicht gestellt. Also nicht durch militärische Macht, aber wohl auch nicht durch autoritäre Regierungen, welche Maßnahmen auch immer sie ergreifen. Aber auch die Kraft der Wissenschaft und die Wirksamkeit der Technik werden hier relativiert. Sollen wir also gemäß dieser Botschaft auch darauf verzichten? Die zweite Hälfte des Spruches gibt uns auf diese Frage eine Antwort: „Es soll durch meinen Geist geschehen, spricht der Herr Zebaoth.“ 

 

Um zu erklären, was damit gemeint ist, muss ich ein bisschen ausholen. Die Bibel erzählt davon, dass Gott sein Volk mit seinem Geist von Anfang an begleitet hat. Die Geschichte des Volkes Gottes, die mit Abraham beginnt, ist eine sehr wechselvolle. Die Bücher des Alten Testaments berichten davon, wie Gott diesem Volk, das bis heute in der Gestalt des Judentums existiert, durch seinen Geist immer wieder den Weg gewiesen hat. Im Alten Testament ist die Gabe des Heiligen Geistes allerdings im Wesentlichen auf einzelne Personen und Personengruppen beschränkt. Die Propheten sind Träger des Heiligen Geistes, die charismatischen Führer des Volkes, die in der Bibel „Richter“ genannt werden und später die Könige. Gerade von den politischen Führern des Volkes, den Richtern und den Königen, wird dem Geist Gottes allerdings oft nicht der Raum zugestanden, den er beansprucht. Die Geschichtswerke des Alten Testaments begründen damit die verheerenden Katastrophen, in die das Volk Gottes getaumelt ist. 

Die Propheten aber entwickeln im Geist Gottes eine ganz neue Perspektive in Bezug auf seine Wirksamkeit. Schon von Mose wird der Satz überliefert: „Wollte Gott, dass alle im Volk des Herrn Propheten wären und der Herr seinen Geist über sie kommen ließe!“ (Numeri 11,29) Und der Prophet Joel verkündet: „Und es soll geschehen in den letzten Tagen, spricht Gott, da will ich ausgießen von meinem Geist auf alles Fleisch.“ Genau das aber sind die Worte, mit denen in der Pfingstgeschichte sich der Apostel Petrus an die Menschen in Jerusalem wendet, wie wir in der Epistel gehört haben. 

Etwas vereinfacht könnte man sagen: An Pfingsten wird der Geist Gottes demokratisiert und weltweit verbreitet. Er ist nicht länger beschränkt auf Propheten und Könige des Volkes Israel, sondern kann mit der Taufe von allen Menschen auf dieser Erde empfangen werden. Und er realisiert, was Jesus seinen Jüngern beim Abschied versprochen hat und was wir bei der Lesung des Evangeliums gehört haben: „Ich will den Vater bitten und er wird euch einen anderen Tröster geben, dass er bei euch sei in Ewigkeit: den Geist der Wahrheit, den die Welt nicht empfangen kann, denn sie sieht ihn nicht und kennt ihn nicht. Ihr kennt ihn, denn er bleibt bei euch und wird in euch sein.“ (Johannes 14,16f) Und dann: „Aber der Tröster, der Heilige Geist, den mein Vater senden wird in meinem Namen, der wird euch alles lehren und euch an alles erinnern, was ich euch gesagt habe.“ (Johannes 14,26) 

 

Soweit die biblische Geschichte in Bezug auf den Heiligen Geist. Was heißt das nun für die Botschaft, die ich zuvor zitiert habe: „Es soll nicht durch Heer oder Kraft, sondern durch meinen Geist geschehen, spricht der Herr Zebaoth.“? Wenn wir das ernst nehmen, dürfen wir uns heute nicht nur darüber dankbar freuen, dass wir wieder einen Gottesdienst feiern. Wir können vor allem dankbar dafür sein, dass jedem und jeder Einzelnen von uns als Christen der Geist Gottes verliehen ist. Und wir können auf seine Wirkung vertrauen. 

Der Geist Gottes macht uns im Glauben an Jesus Christus unabhängig von dem Geschehen um uns herum. Er schafft uns eine eigene Basis, von der aus wir leben und handeln können. Das trennt uns nicht von dem, was in der Welt geschieht. Aber wir können durch den Glauben im Heiligen Geist anders damit umgehen. Die Probleme und Bedrohungen, die wir vor Augen haben, brauchen keine lähmende Angst in uns hervorzurufen, denn Christus hat uns unabhängig davon eine lebendige Zukunft versprochen. Und aus demselben Grund brauchen wir auch unsere Freude nicht an ein gegenwärtiges oder zu erwartendes Wohlbefinden binden; wir können uns im Geist Gottes an dem freuen, was Christus uns gibt und verspricht. Das macht uns frei, nüchtern und unvoreingenommen auf das Geschehen um uns herum zu sehen. Und wir können in diesem Geschehen tätig werden, ohne dabei unser eigenes Glück suchen zu müssen, denn dieses Glück haben wir ja schon. Wir haben den „Tröster“, den „Geist der Wahrheit“, der in uns ist und bei uns bleibt und uns alles lehrt und uns an alles erinnert, was Jesus gesagt hat.

Auf die Kraft der Wissenschaft und die Wirksamkeit der Technik müssen wir deshalb nicht verzichten, ebenso wenig wie auf das Zusammenleben in einem Staat mit einer hoffentlich vernünftigen Regierung. Wir können all dies nutzen, aber wir müssen uns dadurch nicht bestimmen lassen, nicht in Bezug auf unsere Hoffnungen und Ängste, und auch nicht in Bezug auf den konkreten Weg, der vor uns liegt. Wir können vielmehr diesen Weg, den wir im Augenblick nicht überblicken können, gehen im Vertrauen auf die Kraft des Heiligen Geistes, der uns mit Jesus Christus und dem Vater im Himmel verbindet. 

Könnte es eine hilfreichere Botschaft in dieser Zeit geben, als diese? Und der Friede Gottes, der höher ist als alle Vernunft,  bewahre unsere Herzen und Sinne in Christus Jesus.



LIED / INNO 156 Ritorna con il tuo ardore | O komm, du Geist der Wahrheit  V 1 dt + 3 it


Intercessioni

Dio eterno, per mezzo del Tuo Figlio Gesù Cristo ti sei rivolto a noi. Guardando verso di lui riceviamo consolazione e orientamento. Ma Tu ci dai ancora di più. Tu ci doni il Tuo Spirito Santo. Esso posa i nostri piedi su un terreno solido; esso ci rafforza e ci solleva e ci dà la forza per superare anche le situazioni difficili. Per questo ti ringraziamo.

 

E ti preghiamo: aiutaci per mezzo del Tuo Spirito Santo a trovare il giusto cammino attraverso il presente. Rafforza la nostra fiducia in Te e fa’ sì che noi percepiamo in maniera realistica ciò che ci accade con cui veniamo confrontati. Fa’ in modo che riconosciamo dove c’è davvero bisogno di noi. Illuminaci in modo che nella moltitudine delle informazioni e degli impulsi possiamo distinguere tra ciò che è importante e ciò che non lo è.

 

Rafforza la Tua Chiesa per mezzo dello Spirito Santo. Fa’ sì che le diverse confessioni trovino la strada l’una verso l’altra. Aiutaci a diffondere la Tua buona notizia in modo che arrivi a tutti.

 

Sii con il Tuo Spirito vicino ai malati, a coloro che soffrono per l’infezione del virus, ma anche a tutti gli altri malati. E sii vicino a coloro che se ne prendono cura. Sii vicino a coloro ai quali in questa situazione economica difficile vengono a mancare i soldi. E anche a coloro per i quali risulta difficile sopportare psichicamente la situazione attuale.

 

Lascia agire il Tuo Spirito presso coloro che hanno la responsabilità nella politica, nell’economia, nella scienza. Aiutaci a trovare delle vie in tutto il mondo per essere all’altezza delle sfide davanti alle quali si trova l’umanità.

 

Per questo Ti preghiamo per mezzo di Gesù Cristo, Tuo Figlio, nostro Signore, che con Te nell’Unità dello Spirito Santo, vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.


Fürbitten

Ewiger Gott, durch Deinen Sohn Jesus Christus hast Du Dich uns zugewandt. Im Schauen auf ihn empfangen wir Trost und Orientierung. Aber Du gibst uns noch mehr. Du gibst uns Deinen Heiligen Geist. Er stellt unsere Füße auf festen Boden,  er stärkt uns und baut uns auf und gibt uns die Kraft, auch schwierige Situationen zu bestehen. Dafür danken wir Dir.

 

Und wir bitten Dich: Hilf uns durch Deinen Heiligen Geist, den richtigen Weg durch die Gegenwart zu finden. Stärke unser Vertrauen in Dich und lass uns das Geschehen, mit dem wir konfrontiert werden, nüchtern wahrnehmen. Lass uns erkennen, wo wir wirklich gebraucht werden. Erleuchte uns, damit wir in der Vielzahl der Informationen und Impulse unterscheiden können zwischen dem, was wichtig ist und dem, was unwichtig ist.

 

Stärke Deine Kirche durch den Heiligen Geist. Lass die verschiedenen Konfessionen zueinander finden. Hilf uns, Deine gute Botschaft so zu verbreiten, dass sie bei den Menschen ankommt.

 

Sei mit Deinem Geist bei den Kranken, bei denen, die unter der Infektion des Virus leiden, aber auch bei allen anderen Kranken. Und sei bei denen, die sich um sie kümmern. Sei bei denen, denen in dieser wirtschaftlich schwierigen Situation das Geld ausgeht. Und auch bei denen, denen es psychisch schwer fällt, die aktuelle Situation zu ertragen.

 

Lass Deinen Geist bei denen wirken, die Verantwortung tragen, in Politik, Wirtschaft, Wissenschaft. Hilf uns weltweit Wege zu finden, den Herausforderungen, vor denen die Menschheit steht, gerecht zu werden.

 

Darum bitten wir Dich durch Jesus Christus, deinen Sohn, unseren Herrn, der mit Dir in der Einheit des Heiligen Geistes lebt und regiert in alle Ewigkeit. Amen.



Comunione

Venite, è tutto pronto. 

Gustate e vedete la bontà del Signore. 

Come ho già detto nei saluti d’inizio, ora vi invito tutti a venire all’altare, a prendere un’ostia e un bicchierino e con questi a tornare al vostro posto. Per favore rispettate la distanza di almeno un metro! Quando tutti quelli che vorranno avranno preso il corpo e il sangue di Cristo, li consumeremo entrambi insieme. Tutti i battezzati sono calorosamente invitati alla Comunione.

 


Kommunion

Und nun kommt, es ist alles bereit. Schmeckt und seht, wie freundlich der Herr ist.

Wie bei der Begrüßung schon gesagt, lade ich nun alle ein, zum Altar zu kommen, sich eine Hostie und ein Becherchen mit Wein zu nehmen, und damit zu seinem Platz zurückzukehren. Dabei bitte den Abstand von mindestens einem Meter einhalten! Wenn alle, die es möchten, sich Leib und Blut Christi geholt haben, werden wir beides gemeinsam verzehren. Alle Getauften sind herzlich zur Kommunion eingeladen.



Preghiera di Ringraziamento | Dankgebet  

Gesù Cristo,

ti ringraziamo che il tuo Spirito ci unisce con te e tra di noi.

 Herr, 

bewahre die Gemeinschaft, die du in deinem Geist gegründet hast,

und lass sie zum Zeichen deiner Liebe für die ganze Welt werden.

Tu che con il Padre e lo Spirito Santo

vivi e regni nei secoli dei secoli.

Amen.


Annunci

A questo punto vorrei darvi tre informazioni:

 

- Dopo la fine del culto per le norme previste al momento purtroppo devo pregare tutti di lasciare subito la chiesa e di non riunirsi in gruppi davanti al suo ingresso. Ciò che poi farete a una certa distanza dalla chiesa è sotto la vostra propria responsabilità.

- A chi durante il culto ha sentito la mancanza di essere chiesto di fare un’offerta la può fare molto volentieri all’uscita mettendola nel cestino. L’offerta di oggi è destinata alla nostra comunità.

- E infine: mi farebbe piacere rivedervi al prossimo culto che avrà luogo fra due settimane, il 14 giugno in questa chiesa, di nuovo alle 11.

Inoltre auguro a tutti una lieta e benedetta Pentecoste!


Ansagen

Drei kurze Informationen möchte ich an dieser Stelle bekannt machen:

 

- Nach dem Ende des Gottesdienstes muss ich aufgrund der derzeitigen Vorschriften leider alle bitten, die Kirche sofort zu verlassen und sich auch nicht vor der Kirchentür in Gruppen aufzuhalten. Was Ihr dann in einiger Entfernung von der Kirche tut, liegt in Eurer eigenen Verantwortung …

- Wer es im Gottesdienst vermisst hat, um eine Kollekte gebeten worden zu sein, kann diese am Ausgang gerne noch in den Korb legen. Sie ist heute für unsere eigenen Gemeinde bestimmt.

- Und schließlich: Ich würde mich freuen, Euch beim nächsten Gottesdienst wiederzusehen. Er findet in 2 Wochen, am 14. Juni hier in dieser Kirche wieder um 11 Uhr statt.

 

Darüber hinaus wünsche ich allen ein frohes und gesegnetes Pfingstfest!



Benedizione (in piedi) | Segen (im Stehen)

Postludio | Orgelnachspiel


LIED / INNO 163 Scintilla di luce V 1 + 4 it